Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 08 Ottobre 2020
Mascherine, distanze e multe
Covid, ecco le regole del decreto
La scheda. Le principali regole del decreto legge approvato dal governo. La mascherina è sempre obbligatoria al chiuso, tranne a casa, e all’aperto se non si è isolati.
Ecco le principali novità del decreto legge approvato dal governo, che disegna la «cornice» delle norme anti contagio fino alla scadenza dello stato di emergenza del 31 gennaio. E proroga fino al 15 ottobre il dpcm ora in vigore, che dettaglia le regole in concreto da rispettare, senza altre modifiche se non quella che riguarda le mascherine.
MASCHERINA - Va portata sempre con sé e va indossata quando si sta in mezzo ad altre persone. Così il governo prova a contrastare la seconda ondata di contagi. I dispositivi di protezione individuale devono essere indossati non solo nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, come già in passato, ma più in generale nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e anche in tutti i luoghi all’aperto. Si fa eccezione, «sia in luogo chiuso che all’aperto, nei casi in cui, per le caratteristiche del luogo o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi»: se si sta da soli o con il coniuge in montagna o in campagna l’obbligo decade, se si sta in una strada di città dove passano poche persone invece è valido.
ECCEZIONI ALLA MASCHERINA - Non va indossata a casa propria. Sono fatte salve le linee guida per il consumo di cibi e bevande. Da tali obblighi restano esclusi i bambini di età inferiore ai sei anni, i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e coloro che per interagire con questi ultimi versino nella stessa incompatibilità. Inoltre, l’uso della mascherina non è obbligatorio durante lo svolgimento dell’attività sportiva
LUOGHI DI LAVORO - Per le regole su distanze e mascherine negli uffici, nelle fabbriche, nei negozi continuano a valere i protocolli e linee-guida anti contagio già previsti. Ciò significa che nei luoghi di lavoro continuano ad applicarsi le vigenti regole di sicurezza. Fino a scadenza dello stato d’emergenza, il 31 gennaio, si raccomanda a tutte le aziende pubbliche e private di far lavorare i dipendenti in smart working.
DISTANZE - Non sparisce il divieto di assembramento. Tra le persone si deve mantenere la distanza di un metro, due metri se si fa sport.
FEBBRE E QUARANTENA - Rispetto delle norme igieniche a partire dal lavare spesso le mani, obbligo di stare a casa con più di 37,5 di febbre. Non cambiano le regole sulla quarantena.
SVAGO - Restano chiuse le discoteche. Per cinema, teatri e concerti resta il limite di 200 persone per gli spettacoli al chiuso e 1000 persone per quelli all’aperto, con l’obbligo di garantire un metro di distanza tra gli spettatori e la misurazione della febbre all’ingresso.
LE MULTE - Multe salate per chi viola le norme anti contagio, incluso l’obbligo di indossare le mascherine: restano da 400 euro a 1000 euro. Chi ha contratto il Covid ma non rispetta la quarantena rischia l’arresto da 3 a 18 mesi e un’ammenda da 500 a 5.000 euro.
PALETTI ALLE REGIONI - Le regioni, in base al nuovo decreto legge Covid, possono adottare solo misure anti contagio più restrittive di quelle disposte dai dpcm del governo. Possono adottarne di «ampliative», più permissive, solo d’intesa con il ministro della Salute.
TAMPONI OBBLIGATORI - Chi arriva in Italia da Gran Bretagna, Olanda, Belgio e Repubblica Ceca dovrà sottoporsi al tampone obbligatorio. Ad oggi l’obbligo del test molecolare o antigenico è previsto per chi arriva da Croazia, Grecia, Malta, Spagna, oltre che da Parigi e altre sette regioni della Francia. Salgono dunque a nove i Paesi europei verso i quali si irrigidiscono i controlli.
APP IMMUNI - L’app Immuni per l’allerta dei soggetti venuti in contatto con persone positive al Covid, finora scaricata da oltre 7 milioni di persone, dialogherà d’ora in poi anche con le piattaforme di tracciamento di altri Paesi europei. Immuni resterà operativa fino al 31 dicembre 2021: dopo quel termine tutti i dati personali dovranno essere «cancellati o resi definitivamente anonimi», a garanzia della privacy.
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