Mamma e figlia morte per il parto
L’Ats: esperti per far luce sulla tragedia

Cesareo d’urgenza ad Alzano per Robertine, 36 anni, ma la neonata era deceduta. Trasferita gravissima al Papa Giovanni, è spirata anche lei. Di Torre Boldone, lascia due figlie.

Un duplice dramma che si è concretizzato in pochi, interminabili minuti e, pare, senza che vi fosse alcun segnale premonitore. È il tardo pomeriggio di martedì quando Robertine Guira, una trentaseienne nativa del Burkina Faso ma da tempo in Italia, è in fase di travaglio in sala parto all’ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano Lombardo. All’improvviso la situazione precipita: la donna viene sottoposta a un parto cesareo d’emergenza, ma la bimba che portava in grembo nasce morta.

A nulla serve il tempestivo intervento del personale sanitario, che a lungo tenta di rianimare la piccina. Alla fine i medici si dovranno arrendere di fronte al dramma. Che non termina, purtroppo, con la morte della neonata. Dopo il cesareo, infatti, anche le condizioni della mamma si aggravano in maniera repentina: sopraggiunge un arresto cardiorespiratorio e Robertine viene rianimata e stabilizzata. Visto il quadro clinico comunque molto grave, la trentaseienne viene trasferita in codice rosso all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove purtroppo a sua volta muore dopo alcuni minuti dall’arrivo al Pronto soccorso. In una sintetica nota, la struttura sanitaria di Bergamo evidenzia che «la signora è purtroppo arrivata in condizioni disperate ed è deceduta poco dopo».

Robertine Guira era mamma di altre due bambine, di 7 e 11 anni, ed era sposata con il connazionale Youssouf Guira: la famiglia vive da diversi anni al primo piano di una palazzina al civico 2 di via Bugattone a Torre Boldone, dove la strada prende poi il nome di via Papa Giovanni XXIII e porta in centro al paese. Entrambi molto integrati nel tessuto sociale di Torre Boldone, Robertine lavorava per un’impresa di pulizie dopo essere stata occupata, in passato, in un call center. Anche il marito Youssouf lavora per un’impresa di pulizie. Nel pomeriggio di mercoledì 18 settembre proprio il marito della trentaseienne, assieme ad alcuni parenti, si è presentato negli uffici della questura di via Noli a Bergamo per sporgere denuncia dell’accaduto. Oggi il sostituto procuratore titolare del caso, Carmen Pugliese, disporrà l’autopsia sui corpi di Robertine e della neonata. In giornata sarà aperto formalmente un fascicolo sul caso: fino a ieri sera non c’erano ancora persone indagate. L’iscrizione nel registro degli indagati potrebbe scattare giovedì, quale atto dovuto in vista delle autopsie.

Intanto l’Ats Bergamo ha comunicato nella mattinata di giovedì 19 settembre che istituirà subito una commissione di esperti affiancata da specialisti del “Percorso Nascite” della direzione generale del Welfare regionale, per accertare le cause dell’accaduto. «In merito alla tragica morte di mamma Robertine, e della bimba che stava per nascere, a seguito di complicazioni del parto nelle strutture sanitarie della provincia di Bergamo, la Direzione strategica dell’Agenzia di Tutela della Salute si unisce al dolore dei famigliari – scrive Ats Bergamo –: il marito Youssouf e le altre due bambine di undici e sette anni».

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