Luoghi del cuore Fai: Bergamo terza
Il voto è ancora aperto: ecco come fare

Bergamo è al primo posto della classifica provvisoria dei «Luoghi del cuore» del Fai in Lombardia e terza a livello nazionale con 7.778 voti dopo Reggello (Firenze) - 9.858 voti - e Gravina di Puglia - 13.272 voti.

Bergamo è al primo posto della classifica provvisoria dei «Luoghi del cuore» del Fai in Lombardia e terza a livello nazionale con 7.778 voti dopo Reggello (Firenze) - 9.858 voti - e Gravina di Puglia - 13.272 voti. Il Fondo Ambiente Italiano ha lanciato la decima edizione del censimento «I Luoghi del Cuore» promosso in collaborazione con Intesa Sanpaolo e attraverso il quale fino al 15 dicembre 2020 sarà possibile votare i propri luoghi italiani più amati e in questo modo permettere loro di essere conosciuti, tutelati e valorizzati come meritano. Un progetto a cui era molto affezionata anche la fondatrice e presidente onoraria del Fai Giulia Maria Crespi, scomparsa pochi giorni fa, che vedeva nei «luoghi del cuore» degli straordinari «comunicatori di bellezza, punti di riferimento, ispiratori di gioia, risvegliatori di nascoste pulsioni spirituali di cui tutti noi al giorno d’oggi abbiamo più che mai bisogno».La nostra città ha superato la soglia dei settemila voti e ha bisogno del sostegno di tutti: tra i principali sostenitori della sua candidatura a luogo del cuore Fai c’è l’attore Alessio Boni. Per votare basta cliccare sul sito del Fai: www.iluoghidelcuore.it.

Lanciato il 6 maggio, dopo due mesi di isolamento forzato e in un momento molto delicato per l’Italia, il censimento ha riscosso fin dai primi giorni un enorme successo: a una settimana dal via erano arrivati al Fai più di 100.000 voti e oggi, dopo due mesi e mezzo, sono oltre 650.000 - più del doppio rispetto a quelli registrati a luglio della precedente edizione - la maggior parte dei quali effettuati tramite il sito del progetto www.iluoghidelcuore.it. Una dimostrazione tangibile del fatto che i cittadini hanno interpretato questa iniziativa non solo come un modo per riavvicinarsi virtualmente a luoghi cari legati alla vita quotidiana o a preziosi ricordi personali, di cui hanno sentito la mancanza nei tanti giorni confinati in casa, ma anche come una ripartenza culturale e sociale che ha permesso di riappropriarsi di un orizzonte positivo, in cui proiettare desideri, speranze e un rinnovato impegno civico. Non è un caso che più di 250 comitati spontanei si siano già mobilitati per raccogliere voti a favore di luoghi importanti per le rispettive comunità, in modo da proteggerli, renderne nota la bellezza e garantirgli un futuro.

Un’edizione da record, dunque, in cui stanno giungendo segnalazioni per tantissimi «luoghi del cuore» – per ora se ne contano oltre 30.000, dei quali circa 100 hanno superato la ragguardevole soglia di 1.000 voti raccolti – e delle tipologie più varie: dai castelli alle ferrovie storiche, dalle aree naturali e archeologiche ai borghi, dai complessi religiosi alle ville, dalle piazze ai giardini, dai teatri agli osservatori astronomici fino ad arrivare a un trampolino olimpionico in disuso a Cortina d’Ampezzo. Ognuno di essi offre un piccolo ma significativo spaccato del nostro Paese, della sua bellezza variegata, a volte ferita da incuria e abbandono, ma che merita sempre di essere conosciuta e valorizzata e che deve essere curata e protetta; è l’Italia del patrimonio diffuso, punteggiato di mille possibilità di visita, che in questa estate diversa da ogni altra chiede più che mai di essere percorsa e scoperta.

Ecco gli altri luoghi del cuore in Bergamasca con i profili del Fai:

Molti i voti arrivati per il piccolo borgo di Sparavera, abitato stabilmente da quattro persone, che sorge a 960 metri sul livello del mare in Alta Val Brembana, nel Comune di Mezzoldo. Raccolto attorno al suo solido e omogeneo nucleo medioevale attraversato da un percorso pedonale, è un esempio di armoniosa architettura rurale, nel mezzo di verdi prati. A Sparavera generazioni di famiglie mezzoldesi hanno vissuto tramandandosi ritmi e pratiche della vita rurale, della coltivazione, dell’allevamento. Il comitato «Sparavera 960, il passato nel futuro» nasce affinché queste memorie così radicate nel territorio montano non vadano perdute e perché la riqualificazione delle parti comunali (viottoli, fontane, etc.) sia il punto di partenza per la promozione e per una più approfondita conoscenza del luogo. Il borgo è inserito nella classifica speciale «Italia sopra i 600 metri».

Numerose le segnalazione per la Diga del Gleno a Vilminore di Scalve, sbarramento realizzato a partire dal 1916 sul torrente Gleno e purtroppo al centro qualche anno più tardi di una delle più grandi tragedie industriali italiane. Nel 1923, in seguito a forti piogge, la diga cedette riversando a valle milioni di metri cubi d’acqua, che travolsero e cancellarono interi paesi delle province di Bergamo e di Brescia, causando centinaia di vittime. Di quella che doveva essere la prima diga al mondo realizzata mescolando due tipologie costruttive, a gravità e ad archi multipli, rimangono oggi solo due tronconi, monumento di una dei più grandi disastri della bergamasca. Oltre che per la sua storia, la diga è importante per l’area di pregio naturalistico in cui si trovano i ruderi. L’obiettivo del comitato «Pro Loco Vilminore» è quello di valorizzare il luogo, promuovendo la conoscenza della sua storia. La Diga del Gleno rientra nella classifica «Luoghi sopra i 600 metri».

E ancora, la Chiesa del Sanatorio di Groppino: inserita nel parco dell’Ospedale di Piario, fu luogo di conforto per i pazienti affetti da tubercolosi ricoverati nel vicino sanatorio. Consacrata nel 1921 e dedicata al Sacro Cuore di Gesù, fu poi ampliata per accogliere un numero sempre crescente di malati. Inutilizzata da trent’anni, all’interno conserva affreschi del pittore bergamasco Piccinini. È in corso un lento deterioramento che i votanti vorrebbero vedere arrestato con interventi di restauro, affinché il bene continui a essere segno tangibile della speranza che all’inizio del Novecento riponevano nella preghiera i malati di tubercolosi, la cui unica cura era una lunga permanenza in sanatorio.

Ha raccolto più di 1.000 voti l’Oratorio della Beata Vergine Assunta di Calvenzano, piccola costruzione in cotto preceduta da un portico, la cui facciata risale al XVI secolo mentre il campanile a un’epoca precedente. L’interno è caratterizzato da una sola navata con due campate e presbiterio coperti da volte a crociera, affrescate nel 1623 dall’artista cremasco Tommaso Pombioli. Da oltre trent’anni il «Gruppo Alpini di Calvenzano» si è preso in carico la manutenzione dell’edificio e dell’area circostante, riuscendo nel gravoso impegno di sostenere tutte le spese relative al restauro degli affreschi. L’obiettivo del gruppo è ora quello di favorirne la conoscenza e di inserire il bene in un più ampio itinerario di visita.

Tra i più votati della classifica provvisoria lombarda anche il Santuario della Madonna di Prada – dal dialetto “dei prati” - a Mapello, che sorge all’esterno dell’abitato in un contesto di campagna di notevole bellezza. La chiesa, citata per la prima volta nel 1431, ma di fondazione più antica, conserva un affresco della fine del XV secolo raffigurante la Madonna con Bambino, San Pietro da Verona e un offerente, oggetto di secolare devozione. Non è solo il santuario a meritare attenzione: per raggiungerlo si percorre un maestoso viale alberato di 500 metri, voluto dal Barone Gian Maria Scotti e dedicato alla pace, ai reduci e ai caduti della Prima Guerra Mondiale. Il comitato «Insieme per Prada» si sta impegnando affinché vengano effettuati lavori di recupero.

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