Lunedì 4 ripresa per 900mila in Lombardia
I sindacati: «Troppi punti interrogativi»

L’agognata «Fase 2» scatterà lunedì 4 maggio, ma i sindacati denunciamo che ci sono ancora molti punti interrogativi sulla ripartenza in sicurezza.

«Il 4 maggio 2020 ripartono le attività produttive, non possiamo che esprimere preoccupazione per il sistema dei trasporti in Lombardia». Lo scrivono in una nota congiunta Filt-Cigl, Fit-Cisl, Uilt-Uil. «Da stime della stessa regione Lombardia, sarebbero oltre 900.000 le persone che potrebbero riprendere la propria attività lavorativa a partire dal prossimo 4 maggio: è evidente come un tale flusso di lavoratori - dicono i sindacati - non potrà essere gestito interamente dal sistema del trasporto pubblico lombardo».

Per i sindacati, di fronte alla drastica diminuzione della capienza dei mezzi pubblici e dei luoghi di attesa, «inevitabili a nostro avviso sono la creazione di code che, se non adeguatamente controllate, porterebbero alla formazione di “assembramenti disordinati”». «Analogo problema di sicurezza si potrebbe verificare per l’accesso diretto ai mezzi, essendo concretamente impossibile - scrivono - far rispettare, da parte del lavoratore a «bordo», la distanza di un metro fra un viaggiatore e l’altro». Per questo, «siamo preoccupati dei possibili momenti di tensione verso i lavoratori dei trasporti».

Di qui le domande «Chi si occupa dei controlli? Chi si occupa della sicurezza?». «A queste domande che poniamo da tempo a Regione Lombardia - dicono i sindacati - non abbiamo ancora avuto risposta, neppure al tavolo su Tpl regionale, ma non ci stancheremo certo di esigere una risposta chiara!». «Troppi - riflettono - sono i punti interrogativi alla vigilia di uno dei più complessi lunedì che la storia del trasporto pubblico locale ricordi».

Per questo «servono azioni coordinate ed integrate nel rispetto del DPCM e delle Linee Guida emanate dal Ministero dei Trasporti, è necessario che le Istituzioni Lombarde e le Agenzie di bacino del Tpl si confrontino nel merito con il sindacato di categoria in modo da poter affrontare con cognizione di causa le problematiche che inevitabilmente insorgeranno».

«A bordo dei mezzi di trasporto pubblico è obbligatorio l’utilizzo di guanti e mascherine. È cura del passeggero procurarsi guanti e mascherine e indossarli correttamente dal momento in cui entra in stazione, sosta alle fermate o banchine, si accoda per salire sui mezzi, al momento in cui si allontana». È quanto prevede l’ordinanza sul trasporto pubblico locale nella fase 2 firmata dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, valida dal 4 maggio al 31 agosto 2020. Nella prima ordinanza, la 537, è confermato l’obbligo dell’uso delle mascherine o di altri indumenti utili a coprire naso e bocca e vengono emanate disposizioni specifiche per i mercati all’aperto e per il commercio al dettaglio, mentre la seconda, la 538, prevede alcune indicazioni per il Trasporto Pubblico Locale.

In particolare, si legge che «i sedili da non utilizzare sono contrassegnati da segnali ben visibili; igienizzazione, sanificazione e disinfezione dei mezzi, infrastrutture e stazioni vengono effettuate almeno una volta al giorno; gli ascensori della metropolitana e delle stazioni ferroviarie sono destinati in via prioritaria alle persone a ridotta mobilità; è sempre consentito il trasporto di monopattini, biciclette pieghevoli e altri dispositivi di micromobilità elettrica».

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