Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 25 Febbraio 2016
L’umanità dell’uomo stanco
Alla fine Bossetti piange in aula
Alla fine non ha retto. Quel groppo in gola che si ingrossava ad ogni ricordo dei figli , snocciolati con un fil di voce dalla moglie Marita, si è rotto e Bossetti non ha più trattenuto le lacrime.
I corsi di nuoto e di majorettes, la ginnastica ritmica, le risate e il pranzo della domenica con i cognati. I flash di una vita quotidiana che non c’è più sono tornati come lampi d’emozione nella testa del muratore. E in un crescendo di ansia e tensione, appena Marita ha rievocato i ritorni a casa, la sera, del marito con le figurine o un giochino per i bimbi, con la tavola già apparecchiata, lui si è messo le mani al volto, bagnato da un pianto subito soffocato.
Che non sarebbe stata un’udienza facile per il muratore di Mapello e per tutti si è capito subito. Uscito dal furgone della Polizia penitenziaria, Bossetti ha fatto anticamera più di mezz’ora, da solo, in un corridoio vicino all’aula, camminando in lungo e in largo nervosamente, quasi a contare i passi e i minuti. Stretto nel pullover bianco, non si è perso una parola della moglie Marita. E quando la stessa è stata incalzata dalle domande del pm Ruggeri e dell’avv. Pelillo in merito alle ricerche a luci rosse in internet a un certo punto è sbottato: «È intollerabile, adesso basta».
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