L’ultimo viaggio di Renato Bialetti
Le ceneri custodite nella «sua» Moka

Renato Bialetti, il «papà» della caffettiera diventata un’icona del design italiano nel mondo, è morto a 93 anni la scorsa settimana. Martedì 16 febbraio sono stati celebrati i funerali: davanti all’altare una Moka con le ceneri dell’industriale.

Una Moka davanti all’altare e, dentro, le ceneri di Renato Bialetti, «l’omino coi baffi»: così, per volontà dei figli Alessandra, Antonella e Alfonso, è stato salutato, l’industriale che ha portato la celebre caffettiera a diventare un’icona del design italiano nel mondo. I funerali di Bialetti, morto la settimana scorsa all’età di 93 anni, si sono svolti a Casale Corte Cerro, nel Verbano, dove era nato, in frazione Montebuglio.

L’imprenditore è stato tumulato nel cimitero della piccola frazione che sorge a poca distanza dalla zona dove il padre di Renato, Alfonso Bialetti, creò l’azienda. Qui nacque - era il 1933 - la mitica caffettiera che diventò poi famosa con l’immagine dell’“omino con i baffi», ispirata proprio alla figura di Renato.

Vissuto ad Omegna e cresciuto nell’azienda di famiglia fondata dal padre, Bialetti nel 1986 aveva ceduto l’azienda che porta il suo nome alla Faema, ma era tornato a Omegna nel 2013 in occasione dell’80° anniversario della Moka. Fu suo padre Alfonso, ad inventarla, nel 1933. Quell’oggetto tutto italiano e a suo modo assolutamente innovativo è diventato un’icona in tutto il mondo. La Moka, intesa come oggetto di design, è esposta come un’opera d’arte al Moma di New York e alla Triennale di Milano.

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