Lo spettacolo del triplo salto
Prima apertura delle cascate del Serio

Domenica dalle 11 alle 11,30 e poi tutti gli altri appuntamenti da non perdere di questa estate.

Domenica prossima 17 giugno, è il primo dei cinque giorni previsti in cui sarà possibile osservare il triplice salto del Serio. Fino al 1931, anno in cui fu ultimata la Diga del Barbellino, la Cascata la si poteva ammirare ogni giorno. L’acqua, sbarrata dalla diga non poté più precipitare a valle formando la Cascata e, pian piano, ricoprì il vasto pianoro dove il Serio serpeggiava tra l’erba di un verde pascolo, formando il lago artificiale del Barbellino. Un letargo che fu interrotto il 20 luglio 1969. Proprio allora, grazie a un accordo tra Comune e Proloco di Valbondione con Enel, le paratie dello scarico di mezzofondo della diga si sollevarono: l’acqua, dopo un breve tratto in galleria, ripercorse l’antico letto del fiume facendo rivivere, dalle 10 alle 12, la Cascata, ammirata da circa 20 mila spettatori entusiasti. Così fu per qualche anno. Oggi la Cascata la si può ammirare per cinque volte. In diurna, dalle 11 alle 11,30, domenica 17 giugno, il 19 agosto, il 16 settembre e il 14 ottobre, mentre in notturna il 14 luglio, dalla 22 alle 22,30.

Per domenica tutto il paese è in fermento : negozi ed esercizi commerciali aperti sin dalle prime ore del mattino, tutte le associazioni valbondionesi pronte a fare la loro parte organizzando i parcheggi (tiket giornaliero 5 euro) e dando indicazioni e consigli ai turisti. E poi le forze dell’ordine, i volontari del Soccorso alpino, della Croce Blu e delle Guardie ecologiche a sorvegliare sulla sicurezza delle persone. Una Cascata, quindi, che sprona ad unire le forze, in spirito di collaborazione. Anche l’Ufficio turistico (tel. 0346.44665), come in passato, mette a disposizione guide alpine che, su prenotazione, possono accompagnare alla cascata chi lo desidera. In concomitanza con questa prima «edizione» della Cascata , nei pressi dell’Osservatorio di Maslana Giovanni Falzone darà il via al festival in alta quota «I sentieri della musica» (di cui approfondiamo con un articolo nella pagina seguente).

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