L’ex Diurno riapre i battenti in autunno: sarà a guida bergamasca

Piazza Dante Bocche cucite sul gestore dell’ex rifugio: il locale offrirà diversi tipi di ristorazione e musica. A breve torna la fontana che sarà restaurata sul posto.

Sopra e sotto. Sopra, la prossima settimana, verrà rimontata la fontana del Tritone (attualmente in deposito nei magazzini comunali) e restaurata sul posto, mentre intorno a piazza Dante continua la posa della nuova pavimentazione, ben visibile sul lato di piazzetta Piave. Da dove si scende sotto, nell’ex Diurno.

«La piazza sarà terminata per inizio estate, mentre il locale per inizio autunno dovrebbe essere pronto» spiega Paolo Cividini, l’imprenditore che insieme al fratello Luca (scomparso nell’ottobre 2019) e ad Alberto Previtali è impegnato nell’impresa di ridare vita ad uno spazio ipogeo chiuso ormai da fine anni ’70.

«La piazza dovrebbe essere terminata per inizio estate, il locale aperto a settembre»

Il locale, dicevamo, anche se forse è meglio usare il plurale per quanto riguarda l’offerta. Manca ancora la firma con il gestore (che quasi sicuramente sarà bergamasco, siamo ai dettagli), ma il concept dello spazio di oltre 1.000 metri quadri sembra essere abbastanza definito, con un’offerta di ristorazione variegata e capace di adattarsi alle varie fasce della giornata: dalle colazioni al dopocena passando per pranzo, aperitivi e pause. La sera, poi, spazio ad eventi musicali, spiega Previtali, «magari anche in collaborazione con il Teatro Donizetti» che si intravede appena al di là del Quadriportico, sul lato opposto al nuovo ingresso circolare di 12 metri e mezzo di diametro con scalinata.

Può piacere e non piacere, ma nel restyling in corso del centro piacentiniano - opera del raggruppamento di progettisti «Flânerie» - si avvia ad essere l’intervento decisamente più riconoscibile dal punto di vista architettonico.

«Un’operazione complicata»

Nell’attesa che s’alzi il sipario sulla futura gestione, una cosa appare certa: «L’ex Diurno non sarà una discoteca» spiegano praticamente all’unisono Cividini&Previtali. Ci sarà musica dal vivo, sicuramente, non sarà quel modello «Blue Note» del quale si era vagheggiato in passato ma che ora economicamente forse non ha tutta ’sta resa, ma qualcosa «che pensiamo dentro la città e da vivere lungo tutto l’arco della giornata».

«Non sarà una discoteca, rassicurano. Un intervento vicino ai sei milioni di euro»

Bocche cucite sull’importo dell’investimento, ma l’operazione dell’ex Diurno non deve essere costata meno di 6 milioni di euro: una cifra importante per un recupero che va di conseguenza, ma la risposta vera arriverà (o no) dalla città una volta riaperto lo spazio ipogeo.

«È stata un’operazione molto complicata da diversi punti di vista: da un lato abbiamo voluto rispettare lo stile architettonico di una struttura nata come rifugio antiaereo ma che, fortunatamente, non è mai stata usata per tale scopo, dall’altro consolidare le fondazioni così da permetterne un utilizzo in sicurezza, sia nella parte interrata che in piazza Dante che conserva le sue caratteristiche di spazio pubblico» spiega Gianluca Gelmini, uno dei progettisti di «Flânerie».

Da 400 a 1.000 posti

Tra le altre cose l’ex Diurno è davvero in centro «nel senso che qui sotto passa di tutto come sottoservizi» spiega Cividini. Il problema è che talvolta non erano segnati nelle mappe: «Ma mica roba di piccolo calibro, stiamo parlando di condotti fognari dal diametro di 1,5 metri» aggiunge Previtali. Posti alla mano «stiamo parlando di una struttura con una capienza normale di almeno 400 persone per la ristorazione che, nel caso di eventi o concerti, può arrivare fino a 1.000 senza problemi» spiegano i due imprenditori che nel 2016 hanno acquistato l’immobile dal Demanio. «Varchi d’accesso e uscite di sicurezza (due in piazza Dante, già visibili nelle forme, ndr) sono assolutamente dimensionate. Stiamo lavorando a dei rivestimenti per limitare al massimo le emissioni sonore, fattore fondamentale per un intervento del genere: il locale non dovrà dare assolutamente problemi a nessuno».

Ugualmente si sta lavorando sul fronte degli impianti di sanificazione e ricircolo dell’aria: «Saranno davvero all’avanguardia e il loro reperimento ha inevitabilmente allungato i tempi di completamento dei lavori. Ma ora ci siamo, il cantiere sta procedendo senza sosta nonostante le difficoltà del reperimento dei materiali, problema comune a tutti». Ancora qualche mese e l’ex Diurno tornerà a riaccendersi, 43 anni dopo e con un volto nuovo.

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