L’Europa per la scuola: 91,5 milioni in Bergamasca - Video e infografica

Sono i fondi del Pnrr: 28,3 milioni vanno alle scuole superiori (complessivamente 130 istituti), 63,3 milioni ai nidi e alle scuole dell’infanzia. Sono 35 progetti (cinque nel capoluogo) di cui 20 ammessi con riserva.

Più scuole, più sicure e soprattutto più attrezzate, interattive e al passo con la tecnologia che cambia. L’anno scolastico che si è aperto da qualche settimana è quello che in assoluto gode del piano d’investimenti più massiccio di sempre, grazie ad oltre 5 miliardi di euro di finanziamenti in arrivo dal Pnrr in tutta Italia. Ne beneficeranno gli istituti di ogni ordine e grado, dagli asili nido fino alle superiori. Due i filoni principali attraverso i quali transiterà questa enorme quantità di denaro, il «Piano Scuola 4.0», del valore di 2,1 miliardi, e il fondo per il finanziamento di progetti di costruzione, ampliamento e riqualificazione di asili nido e scuole per l’infanzia, da cui arriveranno altri tre miliardi di euro.

I fondi sono stati assegnati attraverso un piano di riparto in base al numero delle classi di ogni scuola

Nidi e scuole materne

Anche gli istituti della provincia di Bergamo rientrano a pieno titolo tra i destinatari di questi finanziamenti messi a disposizione dall’Europa attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La fetta più consistente riguarda senz’altro nidi e scuole materne, con un «assegno» di 63,3 milioni di euro. Altri 28,3 milioni, per un totale dunque che supera i 91,5 milioni di euro, arriveranno invece per il «Piano Scuola 4.0». Il Governo ha deciso di destinare queste risorse a progetti di innovazione didattica, sotto l’ombrello di quelli che dovranno essere gli interventi che accompagneranno il Paese nella cosiddetta transizione tecnologica e digitale. Si parla, solo per la provincia di Bergamo, di decine di piccoli e grandi progetti che contribuiranno da qui ai prossimi 2-3 anni di avere lezioni più interattive e studenti più coinvolti. Come? Trasformando le classi e laboratori tradizionali (100mila è l’obiettivo a livello nazionale) in ambienti innovativi di apprendimento, adatti anche alle professioni digitali del futuro negli istituti scolastici del secondo ciclo. In altre parole, spazi di apprendimento flessibili e tecnologici per favorire la collaborazione e l’interazione tra docenti e alunni. 

I finanziamenti del Pnrr legati alle scuole. Video di Sergio Cotti

La fetta più consistente riguarda senz’altro nidi e scuole materne, con un «assegno» di 63,3 milioni di euro. Altri 28,3 milioni, per un totale dunque che supera i 91,5 milioni di euro, arriveranno invece per il «Piano Scuola 4.0»

Classi e laboratori, dunque: nell’ambito del «Piano Scuola 4.0» sono previsti altri due filoni, il primo «Next generation classrooms», è focalizzato sulle classi innovative, per la quale in provincia di Bergamo arriveranno 21.768.938,60 euro, mentre il secondo, «Next generation labs», è relativo agli spazi per i laboratori, con un fondo di 6.551.906,31 euro per le scuole superiori orobiche. Complessivamente, sono circa 130 gli istituti della provincia di Bergamo che beneficeranno di questi fondi.

Le scuole non saranno lasciate sole nella gestione di questi fondi: a loro disposizione ci saranno strumenti infatti di accompagnamento, come il gruppo di supporto al Pnrr allestito per l’occasione dagli Uffici scolastici regionali.

Nuovi ambienti

Nel contenitore «Next generation classrooms», ogni scuola del primo e del secondo ciclo, potrà trasformare, secondo le stime del ministero dell’Istruzione, almeno la metà delle classi attuali, progettando nuovi ambienti e acquistando arredi mobili e attrezzature digitali per una didattica nuova, a misura delle singole esigenze. Saranno gli stessi istituti, nell’ottica dell’indipendenza scolastica, a scegliere come destinare i fondi: il Piano predisposto dal Governo prevede la possibilità di costituire gruppi di progettazione che coinvolgeranno progettisti, docenti e studenti per il disegno degli ambienti di apprendimento fisici e virtuali, per la progettazione didattica per la previsione di misure di accompagnamento nell’utilizzo degli spazi didattici modificati.

Nel contenitore «Next generation classrooms», ogni scuola del primo e del secondo ciclo, potrà trasformare, secondo le stime del ministero dell’Istruzione, almeno la metà delle classi attuali, progettando nuovi ambienti e acquistando arredi mobili e attrezzature digitali per una didattica nuova, a misura delle singole esigenze

I fondi sono stati assegnati attraverso un piano di riparto nazionale sulla base del numero delle classi di ciascuna scuola. Per quanto riguarda i laboratori, invece, le risorse sono state riservate unicamente alle scuole secondarie di secondo grado. A questa azione sono destinati 124.044,57 euro ciascuno per i licei e 166.455,50 euro ciascuna per le scuole del secondo ciclo che abbiano almeno un indirizzo attivo di istituto tecnico o professionale.

29 realtà coinvolte

L’altra partita riguarda, come dicevamo, gli istituti dell’infanzia da 0 a 6 anni. I fondi a disposizione del territorio bergamasco sono più ampi, rispetto al Piano Scuola, perché si tratta – nella maggior parte di casi – di progetti che prevedono la demolizione di vecchi edifici e la costruzione di nuovi (14 interventi) o addirittura nuove edificazioni, che consentiranno di ampliare la possibilità di accesso alle classi per i più piccoli, riducendo così le liste d’attesa. Interventi più complessi, dunque, che saranno realizzati nei prossimi anni e per cui in molti casi servono ancora dei passaggi amministrativi e burocratici prima della loro approvazione definitiva. Al momento sono 29 le realtà della provincia di Bergamo che sono state ammesse al finanziamento in via preventiva, per un totale di 35 interventi. Con alcuni distinguo: per 11 Comuni le somme sono già certe: si parla di oltre 25 milioni e mezzo di euro, con Bergamo (5 progetti per circa 8,7 milioni di euro e 140 posti in più) e Treviglio (un solo progetto, ma del valore di 5,1 milioni) ad accaparrarsi la fetta più consistente. Negli altri casi, il finanziamento è ancora sotto riserva, dopo la richiesta da parte del ministero di chiarimenti e approfondimenti tecnici, per esempio sui numeri degli iscritti, l’andamento della popolazione e la classificazione energetica. Si tratta, complessivamente di 37,7 milioni di euro, con i progetti di Trescore (5,5 milioni), Seriate (4,4 milioni), Gorle (3,3 milioni) e Bonate Sopra (3,2 milioni) tra quelli più costosi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA