L’Eco rende omaggio ai «suoi» defunti
Entro oggi l’invio dei nomi dei propri cari

Entro oggi alle 12 la possibilità di segnalare i nomi dei nostri defunti per un omaggio organizzato da L’Eco di Bergamo in occasione della Messa in programma sabato alle 18 nella chiesa del Patronato di Bergamo.

«La città dei vivi occupa 364 giorni del nostro anno, li invade con i suoi problemi, i suoi affanni, i suoi sacrifici. Non è giusto che almeno un giorno lo dedichiamo alla Città dei Morti?». Il 2 novembre del 1961 monsignor Andrea Spada, dalle pagine de L’Eco di Bergamo, ricordava ai lettori l’importanza dell’onorare i defunti. I loro nomi, i loro visi, le loro storie ogni giorno compaiono sul quotidiano che li riceve dalle famiglie non solo per comunicare la scomparsa, ma anche per consegnarli alla storia. Perché L’Eco di Bergamo, il giornale dei bergamaschi, racconta degli uomini e delle donne, dalla nascita alla morte, nelle pagine della cronaca, in quelle dei necrologi e ne «Le parole che ti direi», la sezione commemorativa riservata a chi non c’è più.

Il quotidiano vuole anche consolare le famiglie, con le frasi che accompagnano l’annuncio di scomparsa e offrendo il servizio gratuito delle «Parole per ricordare», per recuperare i vecchi necrologi. Sabato, in vista della celebrazione dei defunti, al Patronato San Vincenzo (via Gavazzeni, 3) alle 18 un momento di raccoglimento nella Messa consegnerà alla memoria della nostra città chi ci ha lasciato con tutti i nomi apparsi quest’anno sulle pagine del nostro giornale, sia quelli che saranno segnalati all’indirizzo della nostra rubrica «Le parole che ti direi» ([email protected] – tel. 035. 386273) entro giovedì 26 ottobre, alle 12.

I loro nomi, quasi 4mila, saranno pubblicati in un libretto commemorativo, riportandoli alla memoria e presentandoli alla famiglia dei lettori de L’Eco. A loro desideriamo rendere omaggio con il linguaggio della preghiera e delle strette di mano nel corso della Messa. Un modo per non dimenticare i gesti della fede e della tradizione che i nostri vecchi ci hanno donato come unguento alle ferite dell’abbandono; per questo, nello stesso libretto, riproporremo alcuni testi ad accompagnare, come litania, lo scorrere del ricordo dei nostri cari.

Se dimentichiamo di piangere per i morti, di visitare le tombe, di fare il segno della croce quando passa un carro funebre, di condividere i ricordi, diventeremo più poveri. La nostra storia e quella delle nostre famiglie si farà più breve e asciutta e anche le ferite faticheranno a chiudersi. Aver rispetto per l’altra città e visitare i defunti e le loro famiglie mostrando pietà e compassione continua a essere un segno di civiltà che ci rende fratelli, anche nel dolore della perdita.

Il libretto sarà distribuito durante la Messa di sabato. Si può anche farne richiesta via mail, sempre all’indirizzo [email protected] oppure telefonando allo 035/386273.

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