Le slot continuano ad aumentare
Nel 2016 +18,7% in Lombardia

I paletti ci sono, ma le slot non conoscono crisi e il rischio ludopatia è sempre più alto. Le attività che gestiscono questo tipo di scommesse continuano ad aumentare anche in Lombardia dove sia la Regione che molti Comuni hanno introdotto ordinanze per limitare l’utilizzo.

Anche Bergamo da qualche mese ha approvato un provvedimento restrittivo, caso unico in Italia, che vieta il gioco in città in tre fasce orarie: dalle 7.30 alle 9.30, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21. La campagna «Azzardo bastardo» è stata sposata da moltissime istituzioni, con l’obiettivo di combattere la ludopatia che ogni anno in provincia di Bergamo colpisce migliaia di persone. La speranza è di raccogliere presto risultati, nel frattempo però i numeri fotografano una realtà preoccupante: in Lombardia le attività di gestione di apparecchi a moneta o a gettone che consentono vincite in denaro registrano un +11,5% (+39,2% in due anni), che passano da 433 a 483 e rappresentano il 43% del settore. Le lotterie e le scommesse che passano da 399 a 451 (+13% in un anno, +19,6% in due). La Lombardia rappresenta un ottavo circa del totale italiano (11,9%) ma un sesto se si considera solo la categoria di gestione di apparecchi. Milano è prima con 412 attività (-5,9%), Brescia seconda, e decima a livello nazionale, con 146 (-4,6%) e Bergamo terza con 120 (-2,4%). In crescita Mantova, che passa da 53 a 61 e Pavia da 48 a 55. Il dato emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese al primo trimestre 2016, 2015 e 2014 relativi alle sedi di impresa ed alle localizzazioni attive specializzate nel gioco (attività esclusiva o principale).

In Italia risalgono a 9.384 le imprese del gioco. In particolare, +22,1% le altre attività connesse alla lotterie e alle scommesse e +18,7% la gestione di apparecchi che consentono vincite in denaro. Per numero complessivo di attività prima Napoli con 1.163 (+9,6%). Seguono Roma con 734 (+5,8%) e Milano con 412 (-5,9%). Tra le prime dieci province ad aumentare di più ci sono: Palermo (+26,8%), Salerno (+23,6%) e Catania (+18,2%).

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