Lazzaretto, la rabbia dell’assessore
«Non si può fare un lavoro così»

Marco Brembilla dopo la segnalazione di un lettore: «Già ripreso la ditta: se non sistema le cose, non la paghiamo».

«Guardi, c’è poco da dire, sono furibondo». Marco Brembilla è sì assessore ai Lavori pubblici a Palafrizzoni, ma prima ancora è uomo di cantiere: «Di famiglia, e mio padre mi ha sempre insegnato che un lavoro fatto male costa il doppio, perché bisogna tornare indietro a rifarlo». Ed è il caso dei lavori di occultamento delle scritte degli ultrà in zona stadio, sull’unico immobile di proprietà del Comune, il Lazzaretto. Come segnalato da un lettore, con dovizia di particolari fotografici. «L’intervento è stato eseguito senza coprire (e quindi salvaguardare) minimamente le cornici delle finestre in pietra del 1400 che risultano ora deturpate dalla verniciatura data a spruzzo» ha scritto alla redazione de L’Eco di Bergamo.

E ancora: «Sono state coperte completamente dalla vernice bianca alcune “chiavi in acciaio” storiche, emergenza architettonica di un consolidamento strutturale eseguito secoli fa». E Brembilla non nega: «Purtroppo tutto vero. Posso dare come sola attenuante quella della fretta, ma non giustifico lo stesso un lavoro del genere». Ergo, «ho già ripreso sia i miei tecnici dell’assessorato che l’impresa: non si lavora così. Mi hanno assicurato che a breve torneranno al Lazzaretto per sistemare le cose e pulire. Una cosa è certa, fino a quando non lo faranno, i soldi non li vedono».

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