Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 20 Marzo 2020
L’Adunata nazionale degli alpini
rinviata a ottobre per il coronavirus
A causa dell’emergenza coronavirus, slitta in autunno l’evento nazionale delle penne nere in programma per il mese di maggio a Rimini.
L’emergenza legata alla diffusione del coronavirus fa spostare alla «seconda metà di ottobre», la 93a Adunata Nazionale degli Alpini, in programma dal 7 al 10 maggio a Rimini-San Marino. È quanto si legge in un a nota dell’Associazione Nazionale Alpini secondo cui, riguardo la data di ottobre vanno «fatte salve valutazioni successive che saranno legate all’evolversi dell’emergenza, tenendo conto anche delle comunicazioni ricevute dalle autorità del Comune di Rimini e della Repubblica di San Marino».
Il rinvio, deciso all’unanimità dal consiglio direttivo nazionale dell’Associazione Nazionale Alpini, riunito oggi in videoconferenza, viene spiegato, «è stato determinato dal perdurare dell’emergenza sanitaria nazionale, che rende non realizzabile la concentrazione di alcune centinaia di migliaia di persone per tre giorni in una sola località».
In tale contesto, evidenzia nella nota il presidente nazionale dell’Ana, Sebastiano Favero, «l’esigenza di tutelare la salute di tutti è prioritaria. L’Adunata, che dalla fine della Seconda Guerra Mondiale non si è mai interrotta, è la più importante manifestazione al mondo organizzata da una Associazione d’arma, con lo spirito di amicizia e solidarietà che da sempre contraddistingue gli Alpini. Un grande messaggio di pace e fratellanza che rimane ovviamente immutato anche con uno spostamento di alcuni mesi. In autunno - continua Favero - sarà ancora più bello ritrovarsi e, auspicabilmente, festeggiare tutti insieme la fine di questo difficilissimo momento per il nostro Paese».
Ad ogni modo, conclude Favero, «nel frattempo uomini e donne dell’Associazione Nazionale Alpini continueranno con immutato spirito di servizio a lavorare a sostegno degli interventi di emergenza in atto, non solo a Bergamo, dove diventerà operativo il nostro Ospedale da campo in tempi brevissimi, ma in tutto il Paese, portando ovunque il loro contributo di solidarietà e capacità, da sempre conosciuto ed apprezzato»..
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