Cronaca / Bergamo Città
Martedì 15 Gennaio 2019
Laboratori di merce contraffatta
Indagini anche in Bergamasca
All’alba, militari del I Gruppo della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Genova, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Genova e con la collaborazione di altri Reparti del Corpo, hanno eseguito 6 misure restrittive della libertà personale e 110 perquisizioni nei confronti di soggetti di nazionalità italiana, senegalese e cinese.
L’operazione, denominata “SAN PAOLO” – si legge nella nota stampa inviata dalle Fiamme Gialle -, si è svolta a conclusione di un’articolata e complessa attività investigativa finalizzata ad ostacolare la proliferazione del mercato del falso nel settore economico della moda.
L’indagine ha interessato 10 Regioni (24 Province) ed è stata diretta a contrastare gruppi criminali di cittadini senegalesi, radicati principalmente nel territorio genovese e lombardo, di operatori economici italiani e di cittadini cinesi attivi nelle province di Brescia, Bergamo, Lodi e Parma, che costituivano l’intera filiera di produzione, importazione e commercializzazione di merce contraffatta destinata ai venditori abusivi che operano sulle piazze e sui lidi della Liguria ed in altre province italiane.
L’attività investigativa, volta alla disarticolazione della filiera produttiva e di illecita commercializzazione, è nata a seguito di attività mirate di controllo economico del territorio nella città di Genova e di analisi, poi sviluppatasi lungo l’asse produttivo e di distribuzione lombardo-ligure fino ad interessare paesi extracomunitari (anch’essi utilizzati come centri di produzione e stoccaggio per alimentare la filiera del falso). L’indagine ha consentito di identificare i compartecipi del disegno criminoso e di individuare i “laboratori del falso”, risultati base logistica per la produzione ed il confezionamento di prodotti recanti marchio d’impresa contraffatto nella città di Genova nonché i siti produttivi ubicati in Lombardia e la filiera dell’importazione dalla Cina, attraverso lo Stato del Senegal e dalla Turchia. Nello specifico, l’indagine di polizia giudiziaria ha consentito di ricostruire il duplice “asse della contraffazione” Brescia-Genova e Milano-Genova, volto alla produzione di minuteria metallica e/o etichette, riportanti marchi contraffatti di note case di moda nell’hinterland milanese e bresciano ed il successivo trasporto nel territorio genovese, ove avveniva l’assemblaggio finale e/o lo stoccaggio presso vari laboratori e depositi, al fine di soddisfare un’ampia platea di soggetti africani – prevalentemente di nazionalità senegalese – gravitanti principalmente nella provincia di Genova.
Nel corso dell’attività sono stati sequestrati, in 8 interventi di riscontro preliminare, oltre 2 milioni di prodotti contraffatti, 1527cliché, 1 personal computer portatile, 1 plotter industriale, 1 postazione di lavoro, 1 macchina per sottovuoto, 1 compressore, 1 forno industriale, 2 presse, 1 saldatore, macchine da cucire, punzonatrici e denaro contante. Le complesse investigazioni hanno consentito di segnalare all’A.G., nr. 73 persone fisiche, nr. 2 enti e n. 33 soggetti ignoti (in corso di identificazione) per i reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi aggravato dalla transnazionalità, ricettazione, immigrazione clandestina e responsabilità amministrativa degli enti.
Le perquisizioni, effettuate in maniera più consistente nelle province di Genova, Brescia, Milano, Torino, hanno consentito di smantellare un’intera filiera di gruppi criminali attivi nel settore della contraffazione delle griffe di note case di moda. I laboratori/officine costituivano una vera e propria rete di strutture appositamente allestite con mezzi, locali e know-how tecnologico, volta a sfruttare illegalmente l’utilizzo di marchi registrati a danno di aziende che operano lecitamente ed offrono possibilità di lavoro regolare e stabile.
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