Cronaca / Bergamo Città
Martedì 15 Dicembre 2015
«La tavola condivisa» a Bergamo
Le famiglie accolgono un richiedente asilo
Sono molte di più le famiglie bergamasche che si sono rese disponibili per ospitare due ragazzi a pranzo con richieste anche dalla provincia e non solo dalla città di Bergamo.
«Il mangiare è un atto comune, comunitario e comunionale: la tavola condivisa è il luogo dove si stringe l’alleanza, si crea fraternità, si fondono e si nutrono rapporti familiari e sociali, si realizza comunione e amicizia. Il mangiare non si limita alla funzione di sostenere la vita, ma è segno di festa, e perciò avviene nella convivialità, nella condivisione: a tavola non ci si scambia solo il cibo, ma anche parole, sorrisi, sguardi, ovvero si nutrono le relazioni che danno senso al vivere sostenuto dal cibo». Sono queste le parole di Luciano Manicardi, vicepriore di Bose, ospite dell’edizione 2015 di Molte fedi sotto lo stesso cielo, che esprimono il senso dell’iniziativa de «La tavola condivisa – Il pane della misericordia nell’incontro di volti diversi».
L’idea nasce dalla rassegna delle Acli provinciali di Bergamo di coinvolgere 100 famiglie della città che ospitino ognuna due persone richiedenti asilo accolte in Bergamasca per il pranzo di domenica 20 dicembre. Ebbene, in questi mesi di organizzazione dell’evento, sono molte di più le famiglie che si sono rese disponibili per ospitare due ragazzi a pranzo con richieste anche dalla provincia e non solo dalla città di Bergamo. Grazie a tanta generosità, saranno quindi molti di più i richiedenti asilo che trascorreranno una domenica in famiglia, riacquistando un po’ di normalità e gioia nella terra che li ha accolti.
L’iniziativa è un reale segno di Misericordia nell’anno del Giubileo, solo l’inizio di un percorso che possa condurre ad uno stile più accogliente, fraterno ed evangelico delle persone che hanno dovuto abbandonare le loro terre e, dopo il viaggio della speranza, sono giunte qui da noi. La manifestazione di Molte fedi sotto lo stesso cielo è condivisa con Caritas diocesana bergamasca, Ufficio per la pastorale dei migranti della diocesi, Comunità di San Fermo e Cooperativa Ruah.
Il programma della giornata prevede che le singole famiglie si rechino nelle strutture di accoglienza per le 11.30-12 per poter accompagnare i propri ospiti a casa. Segue il pranzo in famiglia e alle 16.30 ci sarà un momento di preghiera comune in tre luoghi diversi della città.
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