«La sera ho paura, ecco cosa serve»
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«Passo tutto il tragitto verso casa con il telefono in mano. Ho già pronto digitato il numero della polizia, oppure chiamo qualcuno che mi tenga compagnia e sappia dove sono». Lo scrive una ragazza di 35 anni che racconta il suo tragitto lavoro-casa-

«Lavoro in un ristorante in centro e finisco verso mezzanotte- Abito nella zona di via dei Caniana e la faccio a piedi. Prima andavo in bicicletta ma dopo che me ne hanno rubate due in centro... lasciamo perdere».

«Ho paura? Sì: perchè ho le strade sono deserte o incontro persone poco affidabili. E non stiamo parlando della stazione. Ci sono immigrati seduti sui marciapiedi, a volte litigano e corrono, a volte c’è chi gironzola senza che si capisce bene dove va».

E aggiunge: «I mesi più sereni? Maggio, giugno: iniziano le pizzate di classe e il centro si riempie di ragazzi e vedere della gente mi dà tranquillità».

«Un’ultima cosa, anzi due: ma i militari dove sono finiti? Tutta quella operazione e comunicazione per due divise nel piazzale Alpini... E lo dico serenamente, delle telecamere non me ne importa nulla. Tanto quando riprendono è già successo. Voglio più controlli, più polizia in giro, ma dove serve. E soprattutto voglio che si ripensi al territorio e al tessuto sociale. Anche perchè sappiamo tutti molto bene dove andare a guardare... E non diciamo che Bergamo con il turismo è viva: la sera è morta e questo non aiuta, ma soprattutto ci si sta dimenticando di pezzi di quartiere di aree tra l’altro vicinissime al centro ma lasciate a se stesse».

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