La nuova piazza Carrara, ecco come sarà
Il progetto si presenta alla città – Foto

Il progetto della riqualificazione di piazza Carrara si presenta alla città: martedì sera alle 20,45, al Centro Famiglia di via Legrenzi, i vincitori del bando di progettazione e gli assessori comunali presentano ai cittadini le novità previste nell’ambito della riqualificazione dello spazio pubblico di fronte alla Pinacoteca Accademia Carrara e alla Gamec.

Sarà un momento di condivisione a cui tutta la cittadinanza è invitata: oltre agli architetti che hanno disegnato il progetto saranno presenti quattro assessori: quello alla Riqualificazione urbana Francesco Valesini, committente del progetto, ai Lavori pubblici Marco Brembilla, al Verde pubblico Leyla Ciagà e alla Coesione sociale, Maria Carolina Marchesi. Ad aggiudicarsi il concorso bandito dal Comune è stato un gruppo di giovani architetti rappresentati da Andrea Borghi (classe 1988, di Montespertoli – Firenze) con una soluzione semplice ed elegante.

I progettisti vincitori del concorso hanno spiegato la loro visione in un lungo post pubblicato sul sito internet ufficiale dello studio di architettura. La riqualificazione è partita dall’analisi dei documenti storici catastali. «Il progetto di riqualificazione di Piazza Carrara a Bergamo nasce da una riflessione sulla sua genesi. Dall’analisi della documentazione storica, come riportato nel catasto del 1853 e in altri numerosi documenti, risulta che nello spazio attualmente occupato dalla piazza sorgeva originariamente un isolato a pianta triangolare che saturava quasi completamente lo spazio, ad eccezione di una stretta strada perimetrale. Tale isolato era costituito da cellule edilizie disposte secondo un orientamento nord-sud, che davano luogo, in pianta, a una successione di setti murari trasversali allo sviluppo in lunghezza dell’attuale piazza. Considerate le criticità che la piazza oggi presenta, mettendo a sistema le diverse esigenze da soddisfare e gli obiettivi da raggiungere, proprio questi segni, carichi di un valore storico e di una memoria da cui si vuole (ri)partire, offrono un sistema risolutivo sotto ogni punto di vista, soprattutto nell’ipotesi di ripensare quasi “da zero” l’intera area di progetto. In primo luogo consentono una “misurazione” dello spazio da parte dell’occhio umano, stabilendo allo stesso tempo una forte relazione tra i due fronti principali della piazza (Accademia/Pinacoteca – GAMeC). Inoltre, ricalcando tali segni e riproponendoli nella pavimentazione, lo spazio viene “affettato” in più fasce che è possibile attrezzare con verde e arredo urbano».

I progettisti hanno deciso di prediligere un disegno geometrico, quasi una sorta di binario. «Sia dal punto di vista dei flussi che dei canali visivi, essi stabiliscono una apparente ortogonalità con i due prospetti principali e con la strada; diventando le tracce, quasi i “binari” lungo cui disegnare le attrezzature dello spazio pubblico, oltre che canali di relazione dei due fronti. Infine, tali segni riescono a costruire un impianto geometrico efficace per la valorizzazione dell’accesso alla Pinacoteca, che in questo modo diventa il vero punto focale, visibile in ogni punto della piazza, e per l’integrazione delle alberature preesistenti. L’integrazione della strada nel disegno globale della piazza è reso possibile dall’inserimento di segni paralleli alle tracce principali, più fitti ed equidistanti per l’inserimento di dissuasori a protezione dei pedoni e dell’illuminazione. L’interruzione di queste linee con un cambio di pavimentazione permetterà di definire la sezione stradale carrabile e i marciapiedi. La valorizzazione degli accessi alla GAMeC, nonché di via Noca e dell’ingresso a Palazzo Piccinelli , è resa possibile dalla sovrapposizione di una seconda maglia di linee diagonali rispetto al sistema principale fino a qui descritto».

Il disegno della pavimentazione costituirà un collegamento tra i poli di attrazione: accademia Carrara e Gamec. «L’operazione che si intende effettuare consiste nel “campire” l’area della piazza con una pavimentazione caratterizzata da una fitta trama di fughe orientate secondo la direttrice Pinacoteca-GAMeC, sovrapponendola alle linee della trama generata dalle tracce storiche dell’originale isolato. Tale pavimentazione conferirà alla piazza una forte unitarietà; permetterà di interrompere dove occorre il verde, le panchine e gli altri segni trasversali, per avere dei flussi diagonali verso le principali emergenze architettoniche e verso i nuovi poli di attrazione (totem informativi, pannelli interattivi, attrezzature di tipo multimediale, …); stabilirà un legame finora inesistente tra la Pinacoteca e la GAMeC grazie alla delicata quanto presente direzionalità della pavimentazione.

«Il progetto dunque può essere descritto come una stratificazione e progressiva lavorazione di due maglie, ciascuna delle quali porta con sé un sistema risolutivo di specifiche problematiche: la prima, che nasce dalle tracce storiche, conferisce alla piazza i caratteri architettonici dominanti attraverso i suoi segni forti e incisivi, rappresenta il ponte tra le memorie storiche e il contemporaneo, direziona e misura lo spazio, arreda e attrezza, segna il percorso di accesso e di attraversamento principale, organizza e illumina l’ambiente suddividendolo in macro aree funzionali differenti; questa trama è letteralmente “annegata” nella seconda maglia, che disegna la pavimentazione dell’intera piazza secondo fughe diagonali rispetto ai segni principali che, di conseguenza, emergono ancora di più. Inoltre il disegno delle pavimentazioni contribuisce a rendere lo spazio ancora più astratto e leggero, in cui i prospetti sembrano galleggiare e pronunciarsi verso la piazza, enfatizzando allo stesso tempo una nuova relazione tra Pinacoteca e GAMeC e i canali di percorrenza/visivi verso i principali edifici e punti di attrazione».

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