Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 07 Gennaio 2016
La laurea in Italia non dà lavoro subito:
solo il 53% risulta occupato dopo 3 anni
Solo poco più di metà dei laureati italiani (52,9%) risulta occupato entro tre anni dalla laurea, il dato peggiore nell’Unione europea dopo la Grecia.
È quanto risulta da statistiche Eurostat secondo le quali la media dell’Ue a 28 nel 2014 è dell’80,5%. Per i diplomati la situazione è peggiore con solo il 30,5% che risulta occupato a 3 anni dal titolo (40,2% nei diplomi professionali).
Nel complesso le persone tra i 20 e i 34 anni uscite dal percorso formativo occupate in Italia nel 2014 erano appena il 45% contro il 76% medio in Europa, indietro quindi di oltre trenta punti rispetto l’Ue a 28. In particolare il dato complessivo è lontano da quello tedesco (90%) e britannico (83,2%) ma anche da quello francese (75,2%).
L’Italia è in ritardo sia sull’occupazione dei diplomati (per i diplomi non professionali si registra appena il 30,5% di occupati a tre anni dal titolo contro il 59,8% medio Ue e il 67% della Germania) che su quella dei laureati. Per l’educazione terziaria (dalla laurea breve al dottorato) l’Italia si situa sempre al penultimo posto dopo la Grecia con il 52,9% (93,1% la Germania).
Per l’Italia si è registrato un crollo per la percentuali di occupazione dopo il titolo con la crisi economica e la stretta sull’accesso alla pensione che ha tenuto al lavoro la fascia di età più anziana. In particolare tra il 2008 e il 2014 la media di giovani occupati a tre anni dal titolo nell’Unione europea è scesa di otto punti, dall’82% al 76% mentre in Italia è crollata di oltre venti punti dal 65,2% al 45%. Nello stesso periodo in Germania la percentuale è cresciuta dall’86,5% al 90% mentre in Francia è passata dall’83,1% al 75,2%. Nel Regno Unito la percentuale è rimasta stabile passando dall’83,6% all’83,2%.
In genere i tassi di occupazione dei laureati sono superiori a quelli dei diplomati (questi ultimi risentono del tipo di diploma con un’occupabilità più alta per i titoli professionali) ma l’Italia è all’ultimo posto in graduatoria nella percentuale di giovani laureati. Secondo le statistiche Eurostat riferite al 2014 sui giovani nella fascia tra i 30 e i 34 anni gli italiani hanno la maglia nera per l’educazione terziaria con appena il 23,9% di laureati a fronte del 37,9% della media Ue. Il dato è migliorato rispetto al 19,2% del 2008 ma meno di quanto abbiano fatto in media gli altri paesi Ue (la percentuale era al 31,2% nel 2008 ed è quindi cresciuta di oltre sei punti)
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