Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 06 Marzo 2020
La Conferenza Episcopale Lombarda:
«Chiese aperte per preghiera individuale»
La Conferenza Episcopale Lombarda ha inviato oggi un comunicato nel quale, esprimendo vicinanza a tutti coloro che sono colpiti e coinvolti da questa emergenza, rinnova le disposizioni relative a celebrazioni, luoghi di culto e oratori. Le celebrazioni con la presenza di fedeli sono sospese dall’8 marzo fino a nuova comunicazione, le chiese rimarranno aperte per la preghiera individuale e per l’incontro personale con i sacerdoti, si invita alla preghiera in famiglia e si dispone, analogamente a quanto avviene per le scuole, la chiusura degli oratori e delle relative attività educative fino a domenica 15 marzo.
I Vescovi della Lombardia, in comunione con i Vescovi del Veneto e dell’Emilia-Romagna, a seguito del decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, confermano che nelle loro Diocesi per la domenica 8 marzo e per i giorni feriali successivi e fino a nuova comunicazione è sospesa l’Eucarestia con la presenza dei fedeli, mentre i Vescovi e i sacerdoti celebreranno senza il popolo. «La decisione, assunta in accordo con la Conferenza Episcopale Italiana, si è resa necessaria dopo l’entrata in vigore del nuovo decreto del Consiglio dei Ministri con il quale si vuol definire il quadro degli interventi per arginare il rischio del contagio del “coronavirus” ed evitare il sovraccarico del sistema sanitario. La situazione di disagio e di sofferenza del Paese è anche la sofferenza di tutta la Chiesa» scrivono l’arcivescovo di Milano Delpini, il vescovo di Bergamo Beschi, il vescovo di Mantova Busca, il vescovo di Como Cantoni, il vescovo di Vigevano Gervasoni, il vescovo di Crema Gianotti, il vescovo di Lodi Malvestiti, il vescovo di Cremona Napolioni, il vescovo di Pavia Sanguineti e il vescovo di Brescia Tremolada.
«Per questo motivo, noi Vescovi, invitiamo i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i laici a continuare a tessere con passione i rapporti con la Comunità Civile e ad assicurare la vicinanza nella preghiera a tutti coloro che sono colpiti. I medici, gli operatori sanitari e quanti avvertono con crescente preoccupazione le pesanti conseguenze di questa crisi sul piano lavorativo ed economico si sentano custoditi dalla nostra preghiera quotidiana e dall’Eucaristia che i Vescovi e i sacerdoti ogni giorno celebrano in comunione spirituale con le proprie comunità e a sostegno dei malati e di chi se ne prende cura».
«La mancanza della celebrazione eucaristica comunitaria deve portarci a riscoprire momenti di preghiera in famiglia – genitori e figli insieme –, la meditazione della Parola di Dio di ogni giorno, gesti di carità e rinvigorire affetti e relazioni che la vita quotidiana di solito rende meno intensi. Ci aiuta, in questo caso, il rito ambrosiano nel quale in ogni venerdì di quaresima vi è il digiuno eucaristico. Questo digiuno può suggerire a tutti i fedeli di riscattare dall’abitudinarietà la partecipazione alla Messa per desiderare di più l’incontro con il Signore nella stessa Eucarestia. Resta fermo il fatto che le porte delle chiese rimarranno aperte durante il giorno per consentire la preghiera personale e l’incontro con i sacerdoti che, generosamente, donano la loro disponibilità per un sostegno spirituale che a tutti consenta di sperimentare che “il nostro aiuto viene dal Signore”. Infine, tenendo conto delle disposizioni ministeriali circa la chiusura delle scuole, per quanto riguarda i nostri oratori, sentito il parere degli organismi pastorali preposti, confermiamo la sospensione delle attività fino al 15 marzo compreso e la chiusura degli spazi aperti al pubblico. Su tutti invochiamo di cuore la benedizione del Signore».
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