La Cisl lombarda sulla spesa sanitaria
«Serve ampliare le esenzioni ticket»

È ripartito il confronto su ticket e rette tra sindacati e Regione Lombardia. Al centro della discussione il tema della compartecipazione alla spesa sanitaria, vale a dire la quota a carico della famiglie che usufruiscono di prestazioni.

Una quota che deve assolutamente essere ridotta, secondo la Cisl Lombardia, che nel corso dell’incontro in Regione ha ribadito la sua proposta: «Eliminare il superticket introdotto nel 2011, ma anche ampliare e ridefinire il sistema delle esenzioni. Attualmente, infatti, ben 3,9 milioni di cittadini lombardi non usufruiscono di alcuna esenzione dal pagamento del ticket» fanno sapere dalla Cisl.

«Occorre individuare un’area di esenzione dalla spesa per la specialistica ambulatoriale che assuma un parametro di valutazione combinato con la complessità della composizione del nucleo di famiglia, ovvero il quoziente familiare» ha detto Paola Gilardoni, segretario regionale della Cisl Lombardia: «Una proposta, la nostra, assolutamente fattibile – aggiunge – tanto che la stessa Regione a fine 2015 aveva annunciato di voler utilizzare il quoziente familiare come parametro per ridurre la compartecipazione».

Sul tavolo di confronto anche la questione della riduzione della spesa a carico delle famiglie per la cura di anziani non autosufficienti, circa 300mila in Lombardia. Ad oggi, le famiglie pagano mediamente circa 2.000 euro al mese per un ricovero in Rsa, 1.600 euro se l’anziano è seguito a domicilio da una badante. «In questa fase in cui si sta implementando la legge di riordino del sistema sociosanitario, oltre che la nuova normativa regionale sulle assistenti familiari – sottolinea Gilardoni – sollecitiamo un contributo della Regione per la riduzione del costo delle rette a carico delle famiglie, ma anche per innovare i sistemi di offerta di cura e assistenza, tra lavoro a domicilio e ricovero i Rsa».

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