Italiani, viaggiatori «ladruncoli»
Ecco cosa si porta via dagli hotel

Chi è quel viaggiatore bergamasco che non ci hai mai pensato? O che non si è mai portato a casa uno shampoo o una saponetta? Il 79% degli intervistati di questa ricerca nazionale ammette di prendere dei souvenir, dal bagno schiuma agli specchi fino agli elettrodomestici.

Non solo bagno schiuma e shampo, ma anche asciugamani (quelli grandi), specchi, piatti e cestini e pure candelabri e dvd. Ecco cosa gli italiani portano via dagli hotel. Saponi, cuffie per la doccia, non è una novità, i clienti degli hotel amano portarsi via come souvenir la maggior parte degli accessori messi a disposizione nei bagni delle camere. E non sorprende scoprire che spesso si sono presi anche asciugamani o posacenere (quando ancora era possibile fumare nelle stanze). Ma, dall’ultima indagine del motore di ricerca di voli e hotel Jetcost (www.jetcost.it), è emerso che a volte si sono «rubati» anche molte altre cose .

Ad esempio, anche se frutta e dolci vengono messi come omaggio in camera per i clienti, non è la stessa cosa per vassoi e cesti che li contengono, e che invece tendono a sparire. E altri furti sono ancora più ingiustificati: alcuni hanno prelevato le batterie del telecomando, o il controller, anche se fuori dalla stanza non funziona, o le lampadine dei lampadari, o la Bibbia in diverse lingue che si trova nei cassetti di tavolini e comodini (nonostante il settimo comandamento inviti a non rubare!).

Qualcuno si è portato via anche cuscini e coperte dall’armadio, i più esperti hanno preso quelli con piume di qualità migliore, lasciando i più scadenti. La cosa più assurda è che si tratta comunque di oggetti di poco valore, talvolta pochi centesimi, in camere d’albergo che costano spesso più di 100 euro a notte.

In alcuni hotel sono stati usati cacciaviti o altri strumenti per staccare immagini, maniglie delle porte, asciugacapelli, portasciugamani, specchi, elettrodomestici e stereo. Un luogo particolarmente «pericoloso» è il business center per gli uomini d’affari, da dove spariscono frequentemente stampanti, computer e risme di carta. È divertente notare che la maggior parte di questi «cleptomani» non ha mai ammesso di aver «rubato» qualcosa, ma ha detto di aver preso un «ricordo». Tutte piccole cose, naturalmente, anche se nel 2008 dalla catena di hotel Holiday Inn sono spariti più di mezzo milione di asciugamani.

Ogni albergo ha una spesa media annuale che supera i 200 mila euro per gli accessori e i servizi offerti, che ricadono sul costo della camera. I migliori usano prodotti di marca, e anche se scompaiono, ne forniscono di nuovi ogni giorno. Altri hotel, invece, hanno i loro punti vendita con i prodotti di qualità nella hall, dove è possibile trovare oggetti e accessori con il loro marchio, dai mobili agli articoli per la tavola, dagli accappatoi ai cuscini.

Ci sono poi clienti più furbi, che conoscono bene piccoli accorgimenti da prendere per non destare sospetti quando vogliono portarsi via qualcosa: per esempio, sfilare un asciugamano o un accappatoio o le bottigliette dei liquori dal carrello degli addetti alle pulizie quando sono nei corridoi per rifare le camere. Oppure prendere piatti, posate e vassoi dagli avanzi del servizio in camera abbandonati fuori dalle stanze.

Tra i pezzi più gettonati, saliere e portauovo. E non mancano i furti durante la prima colazione a buffet, o negli spuntini che spesso è possibile consumare fino a mezzogiorno. Anche se portarsi via del cibo sarebbe vietato, vengono prelevati vasetti di marmellata, formaggi, merendine e biscotti. Un’altra tentazione è il minibar; non è raro, infatti, che dopo aver consumato la bottiglia del gin o della vodka, i clienti la riempiano con acqua, avendo cura che il tappo sembri davvero chiuso. Capita anche con whisky o cognac, sostituendo l’alcool con tè o altro liquido di colore simile.

Gli hotel possono prendere qualche precauzione per limitare i piccoli furti, ma tutto ha un costo. Alcuni scelgono grucce particolari legate tra loro e fissate sulla barra interna degli armadi, difficili da staccare. Altri, inseriscono speciali microchip in biancheria e accappatoi che si attivano se vengono portati fuori dall’hotel; ed esistono minibar che addebitano direttamente sul conto della camera ogni bottiglia che viene prelevata. Ma in un hotel di Tokyo un cliente audace aveva scoperto che le bottiglie potevano essere prese dalla parte posteriore, senza che la loro «uscita» venisse registrata. Al momento di pagare il conto, però, con suo stupore, se le è trovate addebitate. Anche nel più tecnologico degli alberghi, infatti, il personale lo aveva scoperto limitandosi a contare le bottiglie mancanti.

Secondo lo studio di Jetcost, oltre il 79% degli italiani ha ammesso di essersi portato via qualcosa da un hotel, mentre i danesi sarebbero gli ospiti più onesti: l’88% ha detto di non aver mai rubato nulla. Dopo di loro, in quanto a correttezza, gli olandesi e i norvegesi: l’85% e l’84% di loro, rispettivamente, ha dichiarato di non aver mai preso oggetti. Tra quei viaggiatori che hanno invece riconosciuto di essersi portati via un ricordo durante il soggiorno, c’è il 62% dei francesi, il 69% dei britannici, il 76% dei portoghesi e l’81% degli spagnoli, maglia nera.

Le 10 cose che vengono prelevate più frequentemente in albergo:
1. Prodotti da bagno (tra cui a volte il vassoio o il cestino in cui vengono offerti)
2. Asciugamani, soprattutto quelle più grandi
3. Lampadine, batterie del telecomando
4. Oggetti di cancelleria, penne, piccoli libri, riviste, Bibbia
5. Fiori e frutta, compresi vasi o cestini
6. Bottiglie di liquore dal minibar, bevute e riempite con acqua e altri liquidi
7. Pezzi di ceramica, posate, bicchieri e tazze
8. Federe, cuscini e trapunte
9. Asciugamani, asciugacapelli, specchi
10. Elettrodomestici, piatti, orologi, candelabri, dvd.

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