Italcementi, l’iLab resta strategico
Possibili fino a 400 esuberi a Bergamo

HeidelbergCement annuncia il progetto di riorganizzazione delle attività italiane di Italcementi, dopo l’accordo dello scorso 28 luglio per l’acquisizione del 45%.

Il piano prevede il mantenimento dell’intera struttura industriale in Italia e del brand Italcementi, in linea con le politiche del Gruppo di conservare le specifiche identità locali delle società controllate. Inoltre HeidelbergCement si avvarrà del management locale alla guida delle operazioni in Italia, rafforzando le competenze altamente qualificate di R-D che da sempre caratterizzano Italcementi. A tal fine, l’i.Lab di Bergamo - che rimarrà l’headquarter italiano - diventerà sede della divisione di R-D di prodotto di tutto il Gruppo. Nell’ottica di razionalizzare l’operatività dell’organizzazione di tutto il Gruppo e conseguentemente alla scelta strategica di HeidelbergCement di non dotarsi di headquarter sub-regionali, alcune funzioni di staff ed amministrative verranno accentrate ad Heidelberg. Nel dettaglio, il piano - da completarsi entro il 2020 - prevede la ri-allocazione in altre sedi all’interno del Gruppo per circa 170 persone. Eventuali esuberi a Bergamo - prevedibili tra le 230 e le 260 unità - verranno gestiti attraverso lo strumento della Cassa Integrazione, che non sarà ampliata rispetto ai numeri stabiliti dalla procedura già concordata da Italcementi con le competenti autorità.170 lavoratori però potrebbero essere ricollocati in qualsiasi sede del gruppo, il che non offre molte garanzie per il futuro. Inoltre, verranno negoziati con i sindacati specifici accordi di uscita anticipata.

Al termine del periodo di transizione, nel 2020, circa 210-250 persone rimarranno nella sede di Bergamo. Al fine di risolvere i potenziali problemi di concorrenza, HeidelbergCement proporrà alle autorità Antitrust la cessione degli asset in Belgio del gruppo italiano, che sono detenuti sostanzialmente da Compagnie des Ciments Belges. HeidelbergCement prevede che il closing dell’operazione di acquisizione del 45% di Italcementi possa essere finalizzato all’inizio del mese di luglio 2016, previa autorizzazione da parte delle autorità Antitrust in Europa e negli Stati Uniti. L’implementazione effettiva del piano di integrazione avrà inizio immediatamente dopo il closing.

«Questo progetto permetterà l’integrazione di due dei leader globali del settore, che nella loro storia condividono una solida tradizione di cultura industriale, straordinarie capacità innovative e una forte leadership nei rispettivi mercati di riferimento -, commenta Bernd Scheifele, CEO di HeidelbergCement -. In linea con il nostro motto ’all business is local’ è per noi importante preservare la forza di Italcementi e le competenze professionali che ne hanno assicurato il successo in Italia e all’estero. Sono certo che riusciremo a raggiungere l’obiettivo dei 400 milioni di sinergie, riportando alla redditività Italcementi attraverso miglioramenti della struttura operativa, snellimento organizzativo e sfruttando i vantaggi della nuova entità complessiva», conclude il CEO.

La prima reazione alla comunicazione dell’azienda è quella di Luigi Bresciani, segretario provinciale della Cgil: «Gravissima decisione unilaterale di Heidelberg su Italcementi. Previsti 430 esuberi, 170 riallocati in altre sedi nel mondo e 260 esuberi diretti. Tutto senza un tavolo di trattativa vero e senza intervento del Governo italiano. Insieme ai lavoratori decideremo le iniziative da prendere e intanto Cgil Cisl Uil Bergamo chiedono apertura di un tavolo di crisi provinciale con le Istituzioni, i parlamentari bergamaschi e l’Azienda».

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