Intimidazioni al titolare del Bolgia
4 anni e mezzo al presunto mandante

Molotov in giardino e spari, commerciante di Credaro accusato di tentata estorsione e ora condannato in primo grado a 4 anni e mezzo. Un latitante ucraino è stato già condannato come esecutore.

Quattro anni e 6 mesi. Questa la condanna in primo grado stabilita nei confronti di Alberto Giovannini, commerciante-imprenditore di Credaro, accusato di essere il mandante dell’ucraino Mykhailo Azarov, che tra l’ottobre 2010 e l’aprile 2011 prese di mira Tonino Vecchi, titolare della discoteca «Bolgia» di Osio Sopra, facendogli subire una serie di raid intimidatori, dal lancio di bombe molotov nel suo giardino di casa ai danneggiamenti all’auto, fino a telefonate anonime con richieste estorsive per centinaia di migliaia di euro.

Azarov, oggi latitante, era stato condannato a tre anni in abbreviato, due in appello. Nell’aprile del 2011 i carabinieri bloccarono Azarov mentre stava minacciando l’ex cognato di Vecchi, Flavio Panzeri, nel suo autosalone di Cenate Sopra. Nella Saab di Azarov vennero trovati biglietti con il nominativo di Vecchi e altre tracce che fecero sospettare di Giovannini, già denunciato a Bologna da uno dei testimoni dell’accusa, ma in seguito prosciolto.

Ora la condanna per Giovannini con l’accusa di tentata estorsione: nei suoi confronti il pm aveva chiesto 3 anni. Secondo la difesa di Giovannini, il commerciante di Credaro non sarebbe il mandante di Azarov che avrebbe agito in autonomia sfruttanto i contatti di Giovannini.

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