«Insegno la programmazione ai bambini
Così diventano creatori del futuro»

Un mondo affascinante di cifre e combinazione che apre infinite possibilità. Il 15 ottobre un appuntamento a BergamoScienza, da Artilab.

«Dare la misura all’universo». Elena Vittoria Belotti è una filosofa del codice, di quell’insieme di script e comandi che compongono programmi, immagini, quel mondo virtuale che ormai ci circonda. Trentaseienne originaria di San Giovanni Bianco, per indole e per formazione la sua vita e il suo lavoro mixano competenze scientifiche a una spiccata vena artistica che l’hanno portata negli anni a fare un lavoro che lei ama e che è diventato uno strumento di divulgazione del mondo dell’informatica, partendo dai più piccoli.

«Dopo il liceo scientifico al Collegio Sant’Alessandro, ho frequentato l’Accademia di Belle Arti della Carrara, con un indirizzo multimediale: nuovi media e computer art» spiega Elena, che la passione al mondo dei codici se l’è coltivata fin da piccola, «fin dal primo Commodore 64, dal primo videogame». Con una curiosità: «Scoprire cosa c’è dietro quel gioco, quel programma: capire come crearlo e modificarlo». Ed è così che Elena prima inizia a montare e rismontare pezzi di hardware, per poi arrivare al software, «considerando anche la mia formazione artistica di grafica del web mi ha permesso con gli anni di approfondire il mondo che sta dietro ogni app, ogni gioco e programma».

Un mondo affascinante di cifre e combinazione che apre infinite possibilità. «Una passione che ho portato avanti in contemporanea al mio lavoro: nel 2015 ho aperto Plat1, che sta per ”Plat-one” (come ”uno” in inglese, ndr), gioco di parole ma anche nome del filosofo greco che, con la sua teoria della Quinta Essenza, è sempre più attuale – spiega -. La Teoria dei Solidi, la ricerca di una “misura dell’universo”, in fondo significa per l’uomo aspirare a trovare l’equilibro per ogni cosa». Una ricerca filosofica e matematica: «Noi uomini lo facciamo quotidianamente, cercando un equilibrio nella nostra vita, nel nostro modo di essere, nelle relazioni».

Lei sta provando a farlo anche con i codici, cercando di capire cosa c’è dietro ogni processo: «E se infondo la vita è piena di “bug”, di inciampi ed errori umani che contraddistinguono la nostra esistenza, col codice gli errori portano a nuove riscritture, riedizioni di stringhe da provare e riprovare» commenta. Ed è così che Elena, da web-designer per aziende, programmatrice ed esperta di e-commerce, si immagina tutto questo lavoro di programmazione nelle mani di un bambino, nella fantasia di un ragazzino che già a 6 anni può scoprire cosa c’è dietro un’immagine al computer, come funziona un’animazione o applicazione. «Mi occupo di aziende per le quali seguo il sito web, la grafica o l’e-commerce. Tra i clienti arenbionlus.it, associazione per la quale ci occupiamo anche della grafica delle fasce da capitano per alcune squadre di Serie A, oltre all’e-commerce e al crowdfunding».

Ma poi succede qualcosa: «Due anni fa resto folgorata da code.org, che parte da una considerazione molto semplice: ogni studente di ogni scuola dovrebbe avere l’opportunità di imparare informatica. E allora, attraverso giochi di animazione, si spiega ai bambini come funzionano per esempio oggetti di uso quotidiano, scoprendo i primi basilari codici, apprendendo il meccanismo che avvia un gioco di animazione».

E basta andare sul sito web per non staccarsi più e inventare una missione di Guerre Stellari o avventurarsi nel mondo di Minecraft, ma anche realizzare fantastiche e coloratissime figure tridimensionali. E poi ancora: farsi aiutare da Mark Zucckember per giocare con Angry Birds e esplorare la magia del ghiaccio animando Anna ed Elsa di Frozen. Demo utili «dai 6 ai 104 anni» si legge on line: «È così che un bambino può costruire i suoi primi codici e da questo portale web di divulgazione sono passata a Scratch, software specifico che si scarica gratuitamente e che è stato creato da un team di ingegneri di Boston: si tratta di un linguaggio ispirato alla teoria costruzionista dell’apprendimento, progettato per l’insegnamento della programmazione. Permette la realizzazione di simulazioni, animazioni, musica, arte interattiva e semplici giochi – spiega Elena -. L’idea di questo linguaggio è che i bambini o le persone inesperte di linguaggi di programmazione possono così imparare concetti di calcolo matematico, a ragionare in modo sistematico e in gruppo».

La filosofia? Immagina, programma e condividi, che è alla base della Plat1-Academy: «Ho iniziato a organizzare corsi per bambini lo scorso anno, con il passaparola. Utile anche l’attività in Gamec l’estate appena trascorsa oltre all’appuntamento durante BergamoScienza 2015, che replicherò anche questo 15 ottobre», mentre proseguo gli incontri in via Alberico da Rosciate 28. a Bergamo: sei lezioni di un’ora e mezza l’una con Scratch e applicazioni mirate per realizzare stringhe di codici, grazie al supporto di collaboratori come Stefania Cavagnera (www.plat1.it/academy).

Durante BergamoScienzai il CoderDojo Bergamo quindi si racconta. «Sarò presente quale Dojo Champion di Bergamo del CoderDojoBergamo che ho aperto e gestisco io a titolo gratuito» spiega Elena Vittoria Belotti. Il 15 ottobre è in programma alle 14 «Gioca e programma il tuo primo videogame» all’Artilab di via Borgo Palazzo 93, a Bergamo. Si tratta di un laboratorio che introduce al mondo della programmazione, dello sviluppo web e dell’alfabetizzazione digitale per bambini e ragazzi dai 6 ai 13 anni. In età prescolare, invece, nella mattinata saranno organizzati Dojo tenuti con il robot montessoriano chiamato Cubetto. Per info, www.bergamoscienza.it, e-mail anche a [email protected].

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