Inquinamento, attenzione alle multe
Se resta lo smog presto nuove misure

Non rispettare le norme antismog non solo avvelena l’aria, ma mette anche in pericolo la salute di tutti. E come se non bastasse, rischia di alleggerire il portafoglio.

Dal 15 ottobre al 15 aprile, secondo quanto disposto da Regione Lombardia, nei 37 Comuni bergamaschi che appartengono alla Fascia 1 e nei 74 della Fascia 2, vige il divieto, dal lunedì al venerdì dalle 7,30 alle 19,30, di circolazione dei veicoli a benzina Euro 0 e di quelli diesel Euro 0, Euro 1, Euro 2 diesel. Nel caso in cui tale prescrizione non venisse rispettata, la sanzione può variare da 75 a 450 euro. A tali limitazioni si aggiungono il fermo permanente dei motoveicoli e dei ciclomotori a due tempi di classe Euro 0 in tutto il territorio regionale, come anche l’obbligo allo spegnimento dei motori degli autobus nella fase di stazionamento ai capolinea e dei veicoli merci durante le fasi di carico e scarico.

Oltre a ciò, il Pirellone ha previsto interventi sugli impianti di riscaldamento a biomassa, cioè camini e stufe a legna o pellet con un rendimento inferiore al 63% il cui utilizzo è vietato nei Comuni di Fascia 1 e in quelli situati al di sotto dei 300 metri di quota. Chi contravvenisse si troverebbe a dover sborsare dai 500 ai 5 mila euro a meno che non dimostri di non avere altra fonte di riscaldamento domestico.

Da non dimenticare inoltre: il divieto di accendere fuochi all’aperto, di usare stufe e camini a legna o pellet a prescindere dal rendimento (a meno che non si abbia altra fonte di riscaldamento domestico); riduzione negli edifici pubblici e privati dell’accensione dei caloriferi da quattordici a dodici ore con temperature abbassate da 20 a 19 gradi; obbligo di tenere chiuse le porte di edifici privati e commerciali; divieto di usare fuochi d’artificio. Nel caso del capoluogo, prima amministrazione a firmare l’ordinanza il giorno successivo alla riunione dei primi cittadini, è prevista una sanzione di 100 euro. L’importo può variare da paese a paese e spetta alle restanti 110 amministrazioni (che si sono già dotate del documento o lo stanno facendo in queste ultime ore) indicare nella relativa ordinanza in che misura pecuniaria colpire i furbetti.

A breve, intanto, potrebbero scattare ulteriori provvedimenti e in questo caso relativi al traffico: sempre secondo il protocollo, infatti, al subentrare della seconda fase d’emergenza, cioè oltre i 20 giorni di polveri sottili alle stelle, deve essere convocato il coordinamento dei sindaci per individuare quale misura adottare (tra targhe alterne, domeniche a piedi o riduzione dei limiti di velocità). La convocazione deve avvenire entro il 16°.

Tale scadenza si avvicina visto che dal 20 gennaio le Pm10 sono al di sopra dei 50 microgrammi per metro cubo, con valori che hanno toccato anche quota 17. La perturbazione giunta però sulla Bergamasca potrebbe aver abbassato i valori riportandoli nella soglia di tolleranza.

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