Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 11 Aprile 2022
«Iniziata l’offensiva russa nel Donbass»: lo sostiene Kiev. Gran Bretagna: a Mariupol presto forse armi al fosforo
Il punto sulla guerra in Ucraina L’offensiva finale della Russia nella regione orientale del Donbass «è già iniziata».
L’offensiva finale della Russia nella regione orientale del Donbass «è già iniziata». Lo afferma sulle tv ucraine, come riporta Cnn, Vadym Denysenko, consigliere del ministro dell’Interno ucraino nella mattinata di lunedì 11 aprile. «I russi stanno accumulando le loro forze», ha detto Denysenko. «Sì, non ci sono ancora le grandi battaglie di cui si parla tanto negli ultimi giorni. Ma in generale potremmo dire che l’offensiva è già iniziata».
Kadyrov: libereremo Luhansk e Donetsk
Denysenko ha segnalato esplosioni durante la notte di domenica 10 aprile nella regione di Dnipro e detto che anche il bombardamento di Kharkiv, la seconda città più grande dell’Ucraina, è continuato. La conferma arriva anche da Ramzan Kadyrov, capo della repubblica russa della Cecenia e comandante delle milizie cecene impegnate nella guerra in Ucraina: «Ci sarà un’offensiva. Non solo su Mariupol, ma anche su altri luoghi, città e villaggi. In primo luogo libereremo completamente Luhansk e Donetsk, e poi prenderemo Kiev e tutte le altre città», ha detto in un video pubblicato sul suo canale Telegram.
L’uso delle armi al fosforo
«Un precedente utilizzo da parte dell’esercito russo di munizioni al fosforo nella regione di Donetsk accresce la possibilità di un loro futuro utilizzo a Mariupol, qualora si intensifichi la battaglia per la città». Lo afferma il ministero della Difesa britannico nel bollettino dell’intelligence. «I bombardamenti russi sono continuati nelle regioni di Donetsk e Lugansk, con le forze ucraine che respingono molti attacchi», aggiunge l’intelligence, aggiungendo che la scelta russa di continuare ad affidarsi a «bombe non guidate» accresce fortemente il rischio di ulteriori vittime tra i civili.
Le dichiarazioni di Zelensky
La Russia ha «perso la connessione con la realtà fino al punto di accusare noi di aver commesso quello che le truppe russe hanno ovviamente fatto». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video notturno, citando quanto accaduto a Bucha e Kramatorsk. «Tutto questo viene dalla codardia. Quando cresce la codardia diventa una catastrofe. Quando le persone non hanno il coraggio di ammettere i propri errori, scusarsi, adattarsi alla realtà, imparare, diventano mostri.
E quando il mondo lo ignora, i mostri decidono che il mondo si debba adattare a loro», aggiunge, sottolineando che «l’Ucraina fermerà tutto questo. Niente aiuterà la codardia russa. Arriverà il giorno in cui dovranno ammettere tutto, ammettere la verità». I russi hanno sparato nella notte, a distanza, mine a lento rilascio su Kharkiv, polizia e soccorritori hanno circondato l’area per effettuare lo sminamento. Lo fa sapere l’amministrazione comunale su Telegram, come riporta Ukrinform.
Concordati nove corridoi umanitari
Concordati 9 corridoi umanitari per oggi in Ucraina. Lo fa sapere la vicepremier Iryna Vereshchuk. In particolare nella regione di Donetsk è previsto il corridoio dalla città assediata di ️Mariupol a Zaporizhzhia sempre con mezzi propri. La situazione umanitaria e di sicurezza nella regione di Zaporizhzhia è difficile, con i russi che bombardano regolarmente le città, istituiscono uffici di comando ed esercitano intimidazioni sui civili. Lo ha affermato il capo dell’amministrazione militare regionale di Zaporozhye, Alexander Starukh, in un’intervista a LIGA.net, secondo quanto riporta l’agenzia ucraina Unian.
Ospedali in difficoltà
«I combattimenti non si fermano da un mese. Soprattutto nella parte orientale della regione al confine con il Donbass. Ci sono regolari bombardamenti di artiglieria. I nostri territori vengono bombardati più volte alla settimana, ci sono distruzioni e vittime, soprattutto tra i civili», ha spiegato. «Il funzionamento del sistema sanitario è stato complicato. L’ospedale di Polohy è stato completamente sequestrato. I medici di base che non sono d’accordo vengono licenziati. Stanno cercando di assumere la gestione degli ospedali», ha aggiunto Starukh.
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