Cronaca / Bergamo Città
Martedì 09 Maggio 2017
«Inaccettabile un nuovo morto»
I sindacati: ora si intervenga
Dopo l’infortunio mortale alla Rbc di Presezzo e Bonate Sotto, i sindacati intervengono e chiedono di aumentare la regolarità e la sicurezza nei luoghi di lavoro con particolare attenzione al mondo edile.
«Un altro, l’ennesimo, infortunio mortale nel settore delle costruzioni è avvenuto nel tardo pomeriggio di lunedì nel piazzale del magazzino di Bonate Sotto dell’azienda edile RBC che ha sede a Presezzo. Un lavoratore è rimasto schiacciato dalla gabbia di protezione del muletto che stava guidando. Il mezzo si è ribaltato durante le operazioni di movimentazione di materiale da un autoarticolato». La dichiarazione è dei sindacati di categoria Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil di Bergamo che hanno deciso di convocare un’assemblea di tutti i lavoratori dell’azienda per lunedì 15 maggio in cui si discuterà anche della proclamazione di iniziative di mobilitazione. Si parlerà di salute e sicurezza anche alla presenza del Rappresentante dei Lavoratori alla Sicurezza Territoriale (Rlst).
«Nonostante le molte attività di prevenzione svolte sul territorio bergamasco, siamo ancora una volta a denunciare e a piangere un’altra morte bianca» hanno commentato i segretari provinciali di Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil, Giuseppe Mancin, Danilo Mazzola insieme a Luigi Tassetti e Luciana Fratus insieme a IngaLill Nordli. «Ripetiamo nuovamente che il tema dell’informazione e della formazione dei lavoratori, soprattutto nelle operazioni di movimentazione dei materiali, è di estrema importanza. Proprio la movimentazione è una delle prime cause di infortunio nella nostra provincia insieme alle cadute dall’alto. Proprio su questi specifici aspetti dell’attività lavorativa riteniamo urgente l’avvio di una campagna di informazione capillare per prevenire gli infortuni».
I sindacati chiedono, poi, al prefetto che la Piattaforma sul tema della salute e della sicurezza in edilizia presentata il 7 novembre scorso (nel corso di uno sciopero) «venga discussa al più presto e che venga attuato un Protocollo generale d’intesa da sottoporre e discutere con le istituzioni e con tutte le associazioni datoriali, con il comune obiettivo di aumentare la regolarità e la sicurezza nei luoghi di lavoro con particolare attenzione al mondo edile».
«Chiediamo con forza di aumentare i controlli e le sanzioni in materia di sicurezza sul lavoro, di completare il sistema di qualificazione delle imprese e di definire norme premiali per quelle aziende che dimostrino di essere regolari e sicure. Chiediamo, poi, di contrastare il lavoro irregolare e nero introducendo la Patente a punti, di applicare il Contratto edile a tutti i lavoratori impiegati in cantiere e di rafforzare il ruolo dei rappresentanti dei lavoratori per la Sicurezza» concludono i sindacalisti.
«Dall’inizio di quest’anno stiamo già contando cinque infortuni mortali che hanno coinvolto lavoratori della nostra provincia» aggiungono Angelo Chiari per Cgil, Giacomo Meloni per Cisl e Amerigo Cortinovis per Uil di Bergamo. «In due giorni, domenica 7 maggio e lunedì 8 maggio, due lavoratori hanno perduto la vita: oltre all’infortunio mortale di Bonate Sotto, domenica un altro lavoratore di 54 anni è stato coinvolto in un infortunio in itinere mentre all’alba, come ogni mattina, sette giorni su sette, si stava recando al lavoro in provincia di Brescia. È una situazione gravissima: non è più (e non è mai stato) sostenibile questo costo di vite umane. Il sistema produttivo bergamasco deve riflettere seriamente su come intende agire: non ci stancheremo mai di ripetere che serve investire in modo importante nella cultura della sicurezza, nella formazione, nella prevenzione, nell’uso dei dispositivi per la Protezione individuale e nei processi produttivi per ridurre a zero il rischio di infortuni mortali sul lavoro».
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