In montagna in sicurezza, i consigli:
«Portate un cambio e telefono acceso»

Abbigliamento adeguato e, anche per coloro che non sono «nativi digitali», apparecchiature tecnologiche che possano segnalare la propria posizione. Sono due i consigli che il presidente del Cai di Bergamo, Paolo Valoti, tiene a dare a chi si avventura in montagna, perché sia per gli escursionisti esperti sia per chi non lo è, «in montagna non esiste il rischio zero: anche quello che abbiamo vissuto in questi giorni con Bruno ce lo conferma».

La riflessione si impone d’obbligo dopo il ritrovamento dell’escursionista disperso per tre giorni nei boschi della Val Taleggio. «Quanto è successo in questi giorni – sottolinea Valoti – ci conferma che l’ambiente naturale in generale, e la montagna in particolare, è una situazione in cui non esiste il rischio zero. Basta poco, un cambio di versante o di terreno, una luce differente, il fatto di trovarsi in boschi o spazi aperti. Alcune delle condizioni di rischio sono imponderabili, per questo è sempre necessaria la massima prudenza».

Una prudenza che si manifesta anche in piccoli accorgimenti che possono essere applicati anche prima di partire per l’escursione. «Anche su montagne – continua – che sono moderatamente alte è fondamentale un buon equipaggiamento: anche l’abbigliamento può far la differenza. Nel caso di uno smarrimento o di una sosta forzata è necessario avere un equipaggiamento di un certo tipo per potersi tutelare. Anche in estate quindi, quando le temperature sono più gradevoli, è importante avere con sé almeno un ricambio, intero e lungo. Consiglierei anche una berretta e un paio di guanti. Per finire con le calzature giuste: scarponcini e protezioni per le caviglie». A questi accorgimenti se ne aggiungono altri. «Prima di partire da casa – spiega – è sempre bene dire dove si sta andando e che percorso si pensa di seguire; ancor meglio se lo si fa in forma scritta. È importante poi cercare di non fare deviazioni lungo il percorso».

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