In Lombardia salgono a 54 i casi
Pavia, Cremona e due a Milano

Un paziente milanese, 78 anni, è residente a Sesto San Giovanni ed è attualmente ricoverato all’ospedale «San Raffaele». Il secondo è un abitante di Mediglia, 71 anni. L’assessore regionale al Welfare, Gallera: «Non c’è pandemia, per ora non ci sono motivi perché nel resto della regione vengano prese misure di alcun tipo dal punto di vista sanitario». Il grazie di Fontana a Mattarella per la vicinanza alla comunità lombarda.

Gli aggiornamenti sulla situazione in Lombardia sabato 22 febbraio.

21,47. È un uomo di 71 anni la persona residente nel Milanese, a Mediglia, risultata positiva al coronavirus dopo essere arrivata al Pronto soccorso dell’ospedale di Vizzolo Predabissi e essere, poi, stato ricoverato nel reparto di Medicina dello stesso ospedale..Sono già state avviate tutte le procedure per risalire ai suoi contatti.

20,49. Secondo caso a Milano – C’è una seconda persona positiva al coronavirus nel Milanese. Si tratta di un abitante di Mediglia, a sud del capoluogo, che era ricoverato all’ospedale di Melegnano e che ora sarebbe stato trasferito al «Sacco». Già venerdì il sindaco di Mediglia aveva disposto l’annullamento degli eventi aggregativi.

19,18. Fontana, grazie a Mattarella – «Sono grato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che oggi mi ha chiamato per sostenere, attraverso di me, gli operatori lombardi e tutti coloro che stanno lavorando incessantemente per fronteggiare i casi di Coronavirus che si stanno verificando in Lombardia». Lo ha fatto sapere il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, sottolineando come il capo dello Stato «anche in questa circostanza non abbia mancato di dimostrarci vicinanza e solidarietà, esprimendo anche il proprio apprezzamento per l’impegno profuso dalla Regione Lombardia e da tutto il sistema sanitario lombardo. Nel ringraziarlo gli ho assicurato che lo terrò costantemente aggiornato sull’evoluzione dei fatti».

18,58. Nuovi casi – Sono salite a 54, complessivamente, le persone risultate positive al coronavirus in Lombardia (17 invece i casi in Veneto). Lo fa sapere il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che sta presiedendo, insieme all’assessore al Welfare, Giulio Gallera, l’Unità di crisi e che, in mattinata, ha partecipato a un vertice in video conferenza con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Nel computo delle 46 persone infettate rientra anche la donna di 76 anni deceduta al proprio domicilio a Casalpusterlengo e che è stata sottoposta a tampone post mortem. In particolare, dei sette nuovi casi appena confermati rispetto ai 39 già comunicati questa mattina (due dei quali in provincia di Pavia e altrettanti in provincia di Cremona), uno è residente a Sesto San Giovanni (Milano), ha 78 anni ed è ricoverato all’ospedale «San Raffaele» da cinque giorni. In questo caso ci sarebbero ancora controprove in corso sui campioni biologici. I primi test, secondo quanto si apprende, non hanno dato riscontri univoci. Gli altri sei provengono dalle zone già interessate dall’infezione. Areu ha inoltre attivato un numero verde riservato agli abitanti dei dieci Comuni ricompresi nell’ordinanza firmata venerdì 21 febbraio dal presidente Fontana e dal ministro Speranza. Il numero è 800.894.545.

18,25. 40 contagi – Terzo caso accertato di coronavirus in provincia di Cremona: si tratta di un anziano residente a Soresina, ricoverato da alcuni giorni all’ospedale di Crema. Sono ancora ignote le modalità di contagio. Sono state già attivate le procedure di identificazione dei contatti diretti. È il 40° paziente positivo al coronavirus in Lombardia.

LA CONFERENZA STAMPA DELLA MATTINATA

È salito a 39 il numero di contagiati da Coronavirus in Lombardia e 12 i casi in Veneto (tra cui un decesso): lo ha spiegato in conferenza stampa nel primo pomeriggio di sabato 22 febbraio il presidente della Regione, Attilio Fontana, sottolineando che si sono «tutti verificati» nella stessa area a sud di Lodi. «Abbiamo la conferma che l’area del Basso lodigiano è centro di un focolaio. Possiamo dirlo in maniera abbastanza certa, tutte le situazioni di positività hanno avuto contatti nei giorni 18 e 19 con il Pronto soccorso e l’ospedale di Codogno», ha detto l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, facendo il punto sulla situazione del coronavirus in Lombardia.

Sulla prima vittima in Lombardia per coronavirus l’assessore ha chiarito le circostanze del decesso: «Ieri (venerdì 22 febbraio) è stata rinvenuta nel proprio domicilio una donna di 77 anni deceduta che aveva tutta una serie di sue patologie. A questa persona post mortem è stato fatto il tampone ed è risultato positivo, ma a oggi non possiamo dire, visto che mancano l’autopsia e altri esami, se è morta a causa del coronavirus o per altre situazioni».

Sono risultati positivi circa il 13% dei tamponi fatti finora per verificare il contagio o meno dal coronavirus in Lombardia, ha detto Gallera, sottolineando che c’è una «contagiosità evidente». Si tratta di un virus «abbastanza virulento ma che nella metà delle persone ha un decorso ordinario». Le nuove infezioni da coronavirus registrate in Lombardia sono «tutte riferibili al territorio di Codogno e del Lodigiano», ha sottolineato Fontana. «Abbiamo avuto un lunghissimo confronto con il governo e altre Regioni per approfondire l’evoluzione. Abbiamo fatto una serie di proposte per intervenire in queste nuove situazioni. Adesso il governo si è riunito e dovrebbe comunicarci le sue decisioni», ha aggiunto il presidente.

«Non sono ancora arrivate comunicazioni, per avere un’indagine complessiva rispetto al paziente zero bisogna fare più esami. Noi non escludiamo nessuna opzione», ha dichiarato Gallera. «Il cognato di questa persona è positivo e non ha avuto contatti con altri, ma non escludiamo altre strade. Agiamo a 360 gradi, individuare quello è una chiave di volta importante». «Non è una situazione di pandemia, per ora non ci sono motivi perché nel resto della regione vengano prese misure di alcun tipo dal punto di vista sanitario», ha concluso Gallera.

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