Cronaca / Bergamo Città
Martedì 05 Luglio 2016
In bici da Bergamo a Roma
per promuovere la lingua dei segni
Da tempo sono all’esame del Parlamento diversi disegni di legge per il riconoscimento della lingua italiana dei segni, ma ancora il provvedimento non ha visto la luce.
Per questo la sezione di Bergamo dell’Ente Nazionale Sordi ha appoggiato l’iniziativa di Alfio Locatelli che ha deciso di raggiungere la capitale per sensibilizzare quanti incontrerà sul suo percorso sull’importanza della Lis come strumento utile per la comunicazione dei sordi. «E contro l’immobilismo delle istituzioni – ha scritto Locatelli in una lettera di presentazione della sua “impresa” -, dato che la legge è tuttora ferma, se non in corso di lenta legiferazione». Il socio dell’Ens di Bergamo per l’occasione vestirà la maglia pubblicizzata allo scopo, porterà a conoscenza la cittadinanza italiana in tutte le città di passaggio fino a Roma per dimostrare con più insistenza che anche con i mezzi più poveri, come la bicicletta, si arriva dappertutto, dunque anche con il buon senso e la buona volontà si può fare approvare la Lis. Giovedì mattina, 7 luglio, dunque, partenza da Bergamo in bici con destinazione Roma scendendo dal Tirreno sulle colline attraverso la via Francigena, «attualmente popolata da numerosi pellegrini per la coincidenza dell’anno giubilare in corso, e risalendo dalle coste adriatiche popolate da numerosi vacanzieri. Batto il ferro finché è caldo – scrive ancora Locatelli -: periodo ideale perché la massa possa capire e portare a conoscenza la situazione attuale sulla Lis e sollecitare vibratamente con essa l’attivazione del pacchetto legislativo fermo nei cassetti del Senato e della Camera per arrivare alla sua approvazione come legge di Stato. In un certo senso, muoverò “le acque” con il mezzo insolito sperando di attirare l’attenzione di tutti i passanti che incontrerò ed eventualmente, se necessario, mi fermerò a informare».
«È un cambio deciso di rotta – ha detto il presidente di Ens Bergamo, Gianfranco Zanchi -: dopo anni di mobilitazioni, viaggi a Roma in pullman, incontri con parlamentari che si sono risolti solo in belle parole, proviamo a scardinare il sistema con altre strategie».
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