Imprese coi nomi dei santi, piace Marco
Articoli religiosi, tante aziende a Bergamo

In Lombardia sono almeno 4 mila le imprese che prendono il nome da santi. San Marco e San Giorgio i più gettonati con oltre 800 imprese che si ispirano a loro nel nome.

Viene poi Santa Maria con 389 ricorrenze che precede San Giuseppe (288), San Giovanni (276) e San Francesco (255). Ai santi il cui culto è molto sentito a Milano si ispirano quasi 200 imprese: 147 a Sant’Ambrogio e 51 a San Biagio.

E se per esempio San Marco, protettore dei notai e dei vetrai, è molto usato dalle imprese immobiliari, Santa Maria ispira molti ristoranti e pizzerie anche stranieri, San Giuseppe, protettore dei falegnami e degli artigiani, molte cooperative sociali e onlus mentre col nome di San Francesco, patrono di commercianti, poeti ed ecologisti troviamo farmacie, centri medici e aziende agricole. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sulle denominazioni di imprese lombarde non cessate a dicembre 2015.

Dalla classica icona da appendere in casa all’angioletto colorato per la stanza dei bambini, dai prodotti dei monasteri ai rosari, dai candelieri alle statuette in marmo o alabastro: sono solo alcuni degli oggetti o idee regalo che si possono trovare negli oltre 700 negozi italiani tra sedi e unità locali, specializzati nella vendita di articoli religiosi e arredi sacri. Un settore con un fatturato nazionale da 30 milioni. La Lombardia ne conta una cinquantina, circa uno su tredici in Italia e vede tra le prime 20 province Bergamo, all’ottavo posto con 18, e Milano al dodicesimo con 15. E se a Roma, centro della cristianità, ce ne sono ben 90 (12,6%), la Campania annovera ben 4 province nei primi 10 posti: Napoli seconda, Caserta quarta, Salerno sesta e Benevento nona. Al terzo posto si piazza invece Foggia.

Si tratta di un tipo di attività in cui sono poco presenti gli stranieri (solo il 4% in Italia) ma è al 40% a guida femminile (31% in Lombardia) e una su otto è giovane (6% in Lombardia).

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