Il vademecum: spesa vicino a casa
Corsa e passeggiate solo a distanza

Quel #restateacasa non è solo un hasthag da sfoggiare sui social. Non è un semplice invito. È un appello rivolto a tutti, giovani e anziani, bambini compresi.

Dobbiamo evitare che il coronavirus si diffonda ancora di più dopo l’epidemia che ha messo in ginocchio gli ospedali bergamaschi. È questo il senso vero del decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che limita fortemente la vita sociale di tutti i cittadini e gli spostamenti se non per motivi di lavoro, salute o necessità. Per tutto il resto, come recita anche il vademecum pubblicato dalla polizia e adottato in tutta Italia, è indispensabile porsi una domanda: «È davvero necessario quello che sto facendo?». Un interrogativo di buon senso, indispensabile per rispettare l’obiettivo con cui sono state varate le misure restrittive. Non tutto è vietato, però. In questo vademecum proviamo a rispondere ai tanti dubbi posti dai lettori de L’Eco di Bergamo negli ultimi giorni.

Lautocertificazione È possibile spostarsi solo per motivi di lavoro, salute o necessità. Per queste tre categorie, che approfondiamo nei capitoli successivi, è indispensabile avere l’autocertificazione. Il modulo, scaricabile dal sito della polizia di Stato, va tenuto con sé e mostrato in caso di controlli. Il testo può anche essere copiato su un foglio. In caso di «comprovate esigenze di lavoro» bisogna dimostrare che la propria azienda non consente lo smart working. I controlli delle forze dell’ordine, come emerso dai primi report in provincia di Bergamo, sono approfonditi. La polizia verifica se l’azienda o il negozio sono chiusi oppure se la persona che ha esibito il certificato è in ferie o in malattia. Già nei primi giorni sono scattate molte denunce. È ovviamente previsto il «divieto assoluto» di uscire da casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus. Il commissario nazionale per l’emergenza Coronavirus, Angelo Borrelli, ha chiarito che l’autocertificazione serve anche in caso di spostamenti a piedi: «Il consiglio è sempre lo stesso, uscire per lo stretto necessario e indispensabile e anche ci esce a piedi deve portare l’autocertificazione».

Esigenze familiari o di salute Ci si può spostare per assistere un famigliare malato. Non è consentita una semplice visita ai genitori che sono autosufficienti e quindi possono provvedere loro stessi a fare la spesa. Gli spostamenti sono ovviamente consentiti per raggiungere il proprio medico curante, fare esami diagnostici o analisi. È possibile anche andare a riprendere i figli in caso di separazione. I figli possono essere portati dai nonni solo in caso di necessità, ad esempio se per andare al lavoro non si ha altra possibilità che fare ricorso a loro. Se l’azienda prevede lo smart working, non è possibile spostarsi per affidare figli ai nonni. La spesaSi può andare a fare la spesa, ma dall’orientamento che emerge dai controlli in provincia di Bergamo le forze dell’ordine invitano i cittadini a scegliere negozi o supermercati nel territorio dei proprio Comune per evitare gli spostamenti. Il nuovo decreto in ambito nazionale ha imposto la chiusura di tutti i negozi ad eccezione di alcune categorie considerate di «pubblica utilità». Già da qualche giorno però in Bergamasca molti commercianti hanno ascoltato l’appello degli amministratori e hanno preferito abbassare le serrande, prima ancora del nuovo decreto firmato da Conte. Rimangono sempre aperte le farmacie e le parafarmacie.

Passeggiate e jogging Le linee guida pubblicate dal ministero non le vietano, ma sono sconsigliate. Nel decreto infatti si dice che «sì, l’attività motoria all’aperto è consentita purché non in gruppo». In qualsiasi caso bisogna mantenere la distanza di sicurezza. In provincia di Bergamo però molte amministrazioni, tra cui anche il Comune di Bergamo, hanno deciso di chiudere anche i parchi cittadini per rendere ancora più efficace il messaggio «Restate a casa». Anche la Polizia di Stato nelle sue linee guida chiarisce che è sconsigliato uscire per una passeggiata o per correre: «Gli spostamenti sono consentiti per i motivi di lavoro, salute e necessità. Sono deroghe che nascono nell’interesse della comunità e non dei bisogni del singolo, con l’eccezione di ciò che riguarda lo stato di salute di ciascuno. È per questo motivo che si raccomanda di non spostarsi per fare una passeggiata (se lo facessero tutti ci si ritroverebbe in massa in strada) o per andare a trovare un amico».

Posso portare fuori il cane? La risposta è «sì». Il decreto prevede infatti la possibilità di provvedere alla gestione quotidiana degli animali. Anche in questo caso non si può uscire in gruppo. L’invito, come per le attività motorie, è scegliere un percorso breve e poco affollato.

Uffici pubblici e postali Il decreto non impone la chiusura di uffici pubblici e postali, anche se molti Comuni hanno deciso di ridurre i servizi ai minimi termini per evitare assembramenti e rischi per i dipendenti. Anche in questo caso vale la regola della distanza di sicurezza.

Posso tornare dalle vacanze? Il ritorno al proprio domicilio è consentito. Le compagnie che operano all’interno dell’aeroporto di Orio al Serio hanno fortemente ridotto le tratte cancellando molti voli in programma. In ogni caso è possibile riorganizzarsi per tornare a casa propria. Saranno respinti i cittadini che viaggiano senza alcun valido motivo. Scontato anche il divieto di spostamenti per motivi di turismo. I turisti italiani e stranieri che già si trovano in vacanza debbono limitare gli spostamenti a quelli necessari per rientrare nei propri luoghi di residenza, abitazione o domicilio.

Posso andare nella casa in montagna? Tutti gli spostamenti per turismo sono vietati. Vale la regola principale del decreto, che consente spostamenti esclusivamente per motivi di lavoro, salute o necessità. Soltanto in caso di grave emergenza, come perdite di gas o acqua (in qualsiasi caso, danni non riparabili in un secondo momento) si può andare in una casa diversa da quella dove si ha la residenza o il domicilio.

Cosa si rischia Il ministero dell’Interno fa riferimento a due articoli del Codice penale, il 650 e il 452. Il primo parla dell’inosservanza di provvedimento di un’autorità: pena prevista arresto fino a tre mesi o ammenda fino a 206 euro. L’ipotesi più grave invece si riferisce all’articolo 452: delitti colposi contro la salute pubblica, che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica. In questo caso c’è l’arresto dai sei mesi ai tre anni. Se si compila una autodichiarazione non veritiera si configura il reato di falsa attestazione ad un pubblico ufficiale. È previsto l’arresto in flagranza e la procedibilità d’ufficio. I pubblici ufficiali che non denunciano rischiano il reato di omessa denuncia, articolo 361 del codice penale. Chi sa di aver contratto il coronavirus ed esce di casa violando la quarantena, oltre ad essere accusato di violazione dell’ordine dell’autorità, può essere accusato di tentativo di lesioni.

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