Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 15 Maggio 2020
Il treno per Orio ora inizia a correre
con 100 milioni e 70 dai fondi olimpici
Il binario giusto è all’articolo 209-quater del decreto legge Rilancio. Per la precisione al punto 4, dove viene citato espressamente il collegamento ferroviario con l’aeroporto di Orio al Serio.
Ma non nel classico elenco indefinito di opere sparse per il Paese e che passano da piano in piano, da contratto in contratto o da decreto in decreto. Al punto 4 ci sono solo due opere: la variante di Riga (ridente valle altoatesina, nulla a che vedere con la capitale lettone) e il treno per Orio.«Al fine di garantire l’accessibilità sostenibile in tempo utile per lo svolgimento delle Olimpiadi 2026, Rfi è autorizzata ad utilizzare, a valere sulle medesime risorse di cui al comma 4 (si tratta di un fondo non finalizzato a specifici interventi del Contratto di programma 2017-2021 - ndr), un importo di 9 milioni nel 2020, 13 nel 2021, 21 nel 2022, 17 nel 2023, 14 nel 2024, 16 nel 2025 e 10 nel 2026 per la realizzazione del collegamento ferroviario Bergamo-Orio al Serio». Totale movimento, 100 milioni.
Cinque chilometri di tracciato
In sostanza, il 60 per cento dei fondi necessari all’opera è nero su bianco nel decreto Rilancio: i restanti 70 milioni verranno recuperati nella legge Olimpiadi, ma l’inserimento del treno per Orio nel testo è un chiaro segnale della volontà di realizzare l’opera. Così come la fonte di finanziamento, un fondo interno a Rfi.Otto milioni sono già stati stanziati per la progettazione dei 5 chilometri a doppio binario che si staccano dalla Bergamo-Brescia all’altezza del passaggio a livello di via Pizzo Recastello per poi superare la fiera e raggiungere il rondò di Orio. Da qui si procede in galleria artificiale (600 metri) fino alla stazione dello scalo, dotata di tre binari e tapis roulant verso l’aeroporto. Un tracciato con molte prescrizioni che hanno fatto schizzare i costi: dagli iniziali 110 a 170 milioni, comprensivi della stazione.
La soddisfazione del Pd
Ovviamente soddisfatti i parlamentari Pd, protagonisti la scorsa settimana di un botta e risposta con i colleghi leghisti che avevano denunciato la rimozione dell’opera dall’aggiornamento del Contratto di programma Rfi: «Un finanziamento rilevante- dichiara Elena Carnevali - soprattutto in un tempo in cui le esigenze di finanziamento di spese in conto capitale sono tantissime e che conferma la determinazione dei parlamenti bergamaschi e la forte volontà del Governo». Questi 100 milioni di euro «si aggiungono alle risorse del Fondo Olimpiadi in cui l’opera è inserita, per garantirne così il finanziamento totale. Sostenere le opere strategiche dei territori è fondamentale se vogliamo assicurare la capacità competitiva per imprese, sostenere l’esportazione ed il turismo della Bergamasca: ancor di più nelle zone colpite dall’epidemia Covid 19» conclude la parlamentare Pd.
Il progetto definitivo dell’opera è atteso per luglio: «Un altro passo concreto che spazza via - aggiunge Maurizio Martina - le spiacevoli e inutili polemiche di qualche amministratore regionale. Noi continuiamo a lavorare nell’interesse del territorio bergamasco e nella consapevolezza che ora più che mai serva un forte impegno di squadra tra tutte le istituzioni. Il fatto che il Governo stanzi queste ingenti risorse ora, indica più di tante parole la volontà di ripartire anche da Orio al Serio come scalo essenziale del sistema aeroportuale italiano post Covid».
Sacbo: «Opera strategica»
Ovviamente molto soddisfatti i commenti da Sacbo: «Un finanziamento importante e decisivo che conferma la strategicità dell’opera e il valore dell’indicazione fatta a suo tempo» commenta Giovanni Sanga, presidente della società che gestisce l’aeroporto. «Ora bisogna passare al più presto alla parte operativa, considerando che per l’estate sarà pronto il progetto definitivo di questa ferrovia che ci collegherà alle grandi reti internazionali - prosegue -. In questo modo si realizza il disegno strategico di collegare la dorsale dell’Alta velocità ferroviaria con il nostro sistema aeroportuale».
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