Il Pirellone: stop alle moschee
La Lega: manifestiamo a Bergamo

«Servono regole severe». Lo dice la Regione Lombardia che torna a parlare della sua legge anti-moschee. E a Bergamo la Lega organizza un presidio per la serata di martedì 22 marzo, alle ore 20 in via San Fermo.

«Se ribadire la necessità di porre regole severe e perentorie in materia di realizzazione di nuove moschee o centri islamici per qualcuno oggi significa speculare o fare sciacallaggio, bene allora catalogatemi pure sotto queste categorie. Quando dopo gli attentati di Parigi, sostenevo che la legge regionale sulla costruzione di luoghi di culto non solo fosse utile ma necessaria, c’era chi mi tacciava di razzismo. Oggi sono più che mai convinta che Renzi e il suo governo abbiano fatto un grave errore a impugnare la nostra legge mirata soprattutto a garantire sicurezza ai cittadini». Lo dichiara l’assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo di Regione Lombardia Viviana Beccalossi, commentando quanto avvenuto a Bruxelles.

«Con la Legge di fatto bocciata dal Governo Renzi - prosegue Viviana Beccalossi - volevamo garantire maggiore sicurezza per i cittadini lombardi, grazie anche all’installazione di telecamere per la video sorveglianza e all’obbligo di parlare in italiano. Perchè se è sbagliato generalizzare, è altrettanto vero che spesso proprio le moschee diventano luoghi di proselitismo o comunque di passaggio per personaggi legati al terrorismo». «Siccome non è mai troppo tardi - conclude Viviana Beccalossi -, mi auguro che la nostra proposta torni nuovamente in agenda. Questa volta con la speranza che il solito cieco “buonismo” faccia per una volta i conti con la realtà».

DIFENDIAMOCI !BASTA MASSACRI IN NOME DI ALLAH ! BASTA MOSCHEE !Presidio fuori dalla futura maxi moschea di Bergamo, questa sera ore 20 in Via San Fermo (angolo via Serassi)Non mancare e passaparola !

Pubblicato da Alberto Ribolla Consigliere Bergamo su Martedì 22 marzo 2016

Ed emergono nuovi dati e una proposta di Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e Segretario della Lega Lombarda: bloccare l’edificazione della moschea di Bergamo. «Prima Parigi, ora Bruxelles: di fronte a questa escalation di attentati di matrice islamica e di fronte alla contiguità delle comunità islamiche locali verso questi attentatori è evidente che bisogna intervenire, per prevenire e difenderci dal rischio di attentati sul nostro territorio, partendo dalle moschee e dai luoghi di culto e di ritrovo delle comunità islamiche - dice -. Per questo anche qui in Lombarda, dove da novembre a oggi in Lombardia ci sono state una dozzina di espulsioni, da parte del ministro degli Interni, di personaggi tutti appartenenti alle comunità islamiche lombarde che avevano manifestato posizioni vicino alla jihad e su cui c’erano fondati sospetti di pericolosità, serve un giro di vite sulle moschee fuori controllo, soprattutto nel bresciano e nel cremonese, le zone dove risiedevano quasi tutti gli espulsi degli ultimi mesi, sugli imam che non parlano italiano e sui troppi fondi dei califfati che piovono qui in Italia e sulla cui provenienza vorremmo vederci chiaro. E bisogna fermare sul nascere i progetti di edificazione di nuovi grandi moschee, come quella di Bergamo, o quelle di cui si discute a Milano: nessuna nuova moschea in Lombardia e subito maggiori controlli su quelle già esistenti sul nostro territorio».

A Bergamo intanto la Lega si mobilita: «Difendiamoci! – scrive Alberto Ribolla, capogruppo del Carroccio in Consiglio comunalr – Basta massacri in nome di Allah, basta moschee. Presidio fuori dalla futura maxi moschea di Bergamo, questa sera ore 20 in via San Fermo (angolo via Serassi)».

«Chi si illude che l’Isis colpisce solo in Francia e Belgio si sbaglia di grosso. Anche l’Italia e pure la piccola Bergamo non sono una zona franca, come dimostrano le prediche alla Celadina e a Zingonia di pericolosi imam integralisti. Il sindaco Gori e il suo assessore all’islam - dichiara il segretario provinciale della Lega Nord di Bergamo Daniele Belotti - ora dicano una parola sui finanziamenti del Qatar per la nuova moschea, soldi che sono sporchi del sangue versato dai tagliagole dell’Isis. È ora che Palafrizzoni la smetta di inchinarsi a La Mecca; gli islamici di via Cenisio non si sono dimostrati credibili, quindi non sono persone affidabili. Chi ci si assicura che dal Qatar, dopo aver investito 5 milioni di euro, non impongano una linea islamica radicale che fomenta odio verso i cristiani e gli europei?».

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