Cronaca / Bergamo Città
Domenica 08 Marzo 2020
Il piccolo Ettore ci regala
un messaggio di speranza
In questi giorni di paura e di tensione l’immagine del papà che stringe il suo piccolo fagottino, appena nato all’ospedale Papa Giovanni XXIII, è meravigliosa. Non è uno scatto da shooting fotografico, non è una campagna rassicurante di propaganda governativa, è semplicemente il dono che il neo papà David ha deciso di fare a noi de L’Eco e quindi indirettamente a tutta la comunità bergamasca.
Stiamo attraversando momenti difficili che non sappiamo quando finiranno. Tutti ci chiediamo quando arriverà il picco del contagio. Su questo vorremmo che la scienza ci venisse incontro. Dove sono oggi i modelli matematici sempre più osannati? Gli algoritmi che tutto possono e che tutto prevedono, dove sono? Forse oggi ci percepiamo più fragili e meno sicuri, sicuramente più umani e meno onnipotenti. Di fronte a un ritorno all’uomo che riconosce che non basta a se stesso, verrebbe naturale urlare: mio Dio perché mi hai abbandonato? D’altronde le notizie di nuovi contagi e della nostra vita isolata si susseguono alimentando un clima d’insicurezza. Ma ancora una volta non è una risposta razionale a rassicurarci, non è una formula scientifica, oggi la luce irrompe nel nostro cielo plumbeo con il piccolo Ettore e suo papà David, sono loro a regalarci speranza. Il tenero abbraccio e lo sguardo fisso sul neonato ci trasmettono un senso di sicurezza che oggi è venuto meno in tutti noi.
C’è però quella mascherina che ci scaraventa nuovamente nella dura realtà. Richiama il virus che sta intaccando tutte le nostre certezze e incrina anche quel magico momento della nascita di un figlio. È senz’altro un doveroso gesto di responsabilità, papà David tutela il suo piccolo. Lui crescerà serenamente e nulla ricorderà di questo periodo così minaccioso. Papà lo avvolge con il suo calore per proteggerlo da qualsiasi minaccia esterna. Quell’abbraccio avvolgente che oggi è negato per legge a tutti noi, David lo può liberamente esprimere al suo piccolo Ettore. E lui, in modo inconsapevole e misterioso, ci riempie di vita e ci trasmette speranza. Grazie Ettore, grazie papà David e mamma Marinella per questo stupendo gesto d’amore verso tutti noi.
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