Il caldo anomalo fa risvegliare le api
Apicoltori preoccupati: «Effetti micidiali»

Le temperature sopra la media di questi giorni hanno fatto sbocciare fiori e hanno risvegliato le api. Per gli apicoltori è un pessimo segnale, perché l’attività invernale delle api mette in pericolo la loro stessa esistenza

Gli apicoltori nella Bergamasca sono circa un centinaio, ma altri 600 coltivano l’attività come passione. Ma che effetto fa il caldo anomalo di questi giorni sulle api? «Tutto negativo – spiega Gianluca Vismara, titolare di una delle aziende produttrici di miele più grandi della Bergamasca, con 400 alveari sparsi in provincia. Due le ragioni. La prima. Se le temperature si alzano, le api iniziano a svegliarsi dal letargo con largo anticipo, come è successo nelle ultime ore. E questo le porta a consumare più velocemente le scorte di miele, con il rischio di rimanere senza provvigioni. Insomma, con il rischio di morire di fame.

La seconda: l’esperienza ci insegna che inverni miti sono seguiti, di solito, da primavere molto piovose. E se piove nel periodo delle fioriture delle robinie, le api non riescono a raccogliere nettare a sufficienza.

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