«Il bar? Viaggia su un’Apecar»
Nasce a Bergamo il caffè su tre ruote

A volte la scintilla arriva all’improvviso, magari bevendo un caffè appena svegliati la mattina. Dario e Massimiliano ne sanno qualcosa, visto che proprio il caffè è al centro di due intuizioni tanto semplici quanto geniali.

La prima ha esordito esattamente un anno fa: uno stiloso Apecar, una macchina del caffè di quelle giuste, chicchi di oro nero di alta qualità, due baldi giovani ben pettinati e con baffi d’antan. «Ma prima un caffè» è una caffetteria ambulante, unica in Italia. «E il bello è che l’idea mi è venuta in Giappone – racconta Dario “Buzz”, che insieme a Max si è lanciato in questa impresa –. Durante il viaggio ho visto questo tizio che aveva messo una macchina del caffè italiana su un furgoncino Volkswagen. Da lì è partita tutta la progettazione, che ci ha impegnato per un anno e mezzo. È stato un lavoro molto difficile, perché inventato tutto da zero. Ce l’abbiamo fatta grazie alle nostre competenze: io sono grafico, mentre Max ha lavorato in una caffetteria di alta qualità. Lui ha inventato la ricetta del prodotto, io mi sono occupato dell’allestimento. Abbiamo voluto fare le cose perbene da subito: niente cialde, caffè macinato al momento, macchina vecchia scuola».

Avere le ruote ha aiutato i due giovani nel primo anno di questa avventura, ma avere un tetto sopra la testa è tutt’altra cosa. Negli ultimi mesi «Ma prima un caffè» è stato protagonista di molti eventi organizzati allo Spazio Fase di Alzano. Ed è proprio l’esigenza di coniugare la praticità dello street food alla sicurezza di un luogo chiuso che ha fatto scattare la seconda scintilla. «Bergamo ha una regolamentazione molto rigida per gli ambulanti. Non ci si può piazzare nelle vie del centro, per una questione di decoro. È anche la nostra città, quindi non potevamo farle un torto. Per queste ragioni abbiamo deciso di portare il nostro Apecar in un negozio, aggirando le limitazioni. Sarà in contrada Tre Passi e lo inaugureremo il 6 novembre. Abbiamo inventato qualcosa di molto funzionale, ci sembrava limitante non poterlo utilizzare sempre. La filosofia rimane la stessa: caffetteria take away. Però non mancherà uno spazio per fermarsi e conversare. L’importante, come sempre, è fare le cose per bene».

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