
Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 19 Marzo 2020
I sindacati lombardi: fermiamoci per la vita
Cgil: il 20% dei Comuni orobici aperti
Una lettera congiunta dei sindacati lombardi e una segnalazione urgente della Cgil di Bergamo: il 20% dei Comuni della provincia bergamasca è ancora aperto al pubblico.
«Speriamo che le parole pronunciate oggi a Milano dal Vicepresidente della Croce Rossa cinese “Bisogna fermare le attività economiche e fermare la mobilità: tutti devono poter proteggere la propria vita” e “non abbiamo altra scelta di fronte alla vita” siano ascoltate dal Governo italiano e dalla nostra Regione più di quanto non sono state ascoltate le richieste e i crescenti appelli di Cgil, Cisl e Uil, da quindici giorni a questa parte». Lo dicono i sindacati lombardi in un appelloc ongiunto.
«Sospendere tutte le attività non essenziali e indispensabili alla sopravvivenza, ridurre gli orari di apertura dei grandi centri commerciali e chiuderli la domenica, chiudere le poste e le banche e limitarsi a garantire i servizi on-line, rinviare tutte le scadenze».
«Questo serve per non dare più a nessuno un motivo o una scusa per uscire di casa che non siano la cura, l’approvigionamento alimentare e il lavoro nei servizi e nelle produzioni che non si possono sospendere. Non è ancora troppo tardi. Facciamolo subito. Fermiamoci per la vita!».
Dalla Cgil anche un altro appello: «Le diffide sono partite giovedì mattina e se non sortiranno effetto la Fp-Cgil di Bergamo è pronta a segnalare all’autorità giudiziaria i sindaci dei Comuni inadempienti: il sindacato di categoria della Funzione Pubblica Cgil del territorio epicentro del contagio da Coronavirus, malgrado le diverse sollecitazioni inviate agli enti locali, segnala “l’irregolare apertura al pubblico del 20% dei Comuni sul territorio».
«Ci arrivano ancora segnalazioni di enti della nostra provincia che non hanno provveduto ad attivare il lavoro agile per i propri dipendenti e non hanno indicato, come previsto nel Decreto ”Cura Italia” (nel suo art. 87) ma anche in quelli precedenti, quali siano le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente la presenza sul luogo di lavoro» denuncia Dino Pusceddu della segreteria della Fp-Cgil di Bergamo. «Questo accade, tra l’altro, malgrado tutte le scadenze amministrative in capo ai Comuni siano state sospese. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo oggi: devono recarsi nella loro sede di lavoro solo Polizia locale, gli addetti dell’anagrafe e solo per la registrazione degli atti di morte (per la nascita invece si ha tempo dieci giorni) e quelli dei servizi cimiteriali. Gli altri lavorino da casa, è la legge».
«Le diffide intimano ai Comuni di provvedere entro venerdì sera a mettersi in regola, altrimenti partiranno le segnalazioni alle autorità preposte. La Prefettura dovrebbe coordinare le misure tra i Comuni e verificare l’applicazione di quanto previsto nel decreto. Per questo sollecitiamo un riscontro e un maggiore protagonismo del Prefetto di Bergamo» dichiarano Gianni Peracchi, segretario generale della Cgil di Bergamo, e Dino Pusceddu della Fp-Cgil.
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roberta pascale
5 anni
Nei ipermercati non si rispetta ingresso 1 per carrello perché???
MARINO BELINGHERI
5 anni
A Colere viviamo situazione assurda: In Comune ci sono 2 impiegati che però stanno chiusi dentro, non si sa a che fare. Non abbiamo il Sindaco ma un Commissario. Tutti i servizi per assistere anziani, per sostituire il farmacista, mandare avvisi a tutti (esempio arrivo del meico militare e quindi funzionamento ambulatori, sulle cose da fare e non fare, sono svolte dal Parroco Don Antonio attraverso whotsapp. Per le medicine, il Parroco ha concordato con il farmacista ammalato di raccogliere in una scatola all'ingresso della canonica le ricette oppure i nomi dei farmaci di banco di cui si ha necessità. Il farmacista provvede poi a fornire i farmaci ordinati che i volontari capitanati da Aronne capo Alpinii,provvedono a consegnare i medicinali a casa di chi li ha ordinati. Si paga in farmacia quando riaprirà. Leggiamo che nei vari paesi i Comuni si sono organizzati diversamente. Da noi, meno male che c'è il Parroco, che si informa dei malati e risolve i problemi.
Michele Gaverini
5 anni
Per non parlare delle scuole. Quanti presidi si sono rifiutati di attivare lo Smart working costringendo assistenti amministrativi e collaboratori scolastici ad andare a lavorare?
michele vittori
5 anni
Vogliamo parlare anche di edilizia ??!!!