I rifiuti abbandonati, troppi anche in città
E ci costano parecchio: 40 mila

Discariche abusive e abbandono di rifiuti. Non solo in provincia, ma anche a Bergamo la situazione è allarmante: il motorino sventrato, il telaio arrugginito di una bici, le taniche di olio abbandonate e il sempre irritante accumulo di sacchi neri accanto ai cestini, spuntano colpevolmente, spesso tra cespugli, e angoli nascosti.

A riparare il danno, provvede Aprica, società che gestisce la raccolta dei rifiuti a Bergamo . Ma ovviamente con un costo supplementare per la collettività che si aggira, secondo un trend stabile nel corso degli ultimi anni, intorno ai 40 mila euro.

Le zone più colpite sono le periferie: le vie Rovelli, Grumello, Zanica, il quartiere di Boccaleone, le stradine lungo la Briantea. Ne abbiamo parlato con Renato Pennacchia, responsabile del settore Movimento Bergamo di Aprica: «Il fenomeno è più sfumato di qualche anno fa, ma comunque presente – spiega Pennacchia –, si ripete puntualmente nel corso dell’anno e presenta sostanzialmente due tipologie di trasgressori: c’è chi abbandona rifiuti anche provenienti da attività artigianali perché non sa come disfarsene, magari pensando a un costo elevato: tanto per fare un esempio pochi mesi fa c’è stato un episodio legato a taniche di olio combustibile. Oppure c’è chi scarica sacchi neri e altro materiale solo perché ha voglia di liberarsene al più presto. Va detto subito comunque che la presenza di telecamere a circuito chiuso, la dove installate, si è rivelata un ottimo deterrente (l’esempio di via Rovelli è lampante)».

Un altro punto nevralgico riguarda le segnalazioni: «Sono fondamentali – rilancia Pennacchia – e si possono fare attraverso i social dove siamo presenti o sul sito www.apricaspa.it o attraverso la app PULIamo».

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