Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 03 Marzo 2022
I profughi in Seminario: «Le bombe, la sirena, siamo scappati con i bambini» - Video
Ucraina Sono 35 per ora i profughi accolti nel Seminario di Bergamo, altri 22 al convento Matris Domini. Il video con le testimonianze di due di loro e le parole di don Roberto Trussardi, direttore della Caritas.
Sono al momento 35 i profughi ucraini ospitati nel Seminario di Città Alta, altri 22 invece sono dalle suore di Matris Domini. Al Seminario le famiglie ucraine, con bambini anche molto piccoli, sono arrivate martedì e sono state accolte negli ex dormitori del Liceo ristrutturati anni fa per le accoglienze. «Sono arrivato con 9 bambini, 3 miei e 6 adottati – racconta un papà – siamo scappati dall’Ucraina subito dopo il bombardamento e ora aspettiamo che finisca tutto per poter tornare a casa». «Il 24 febbraio – aggiunge una mamma – abbiamo sentito gli spari, è partita la sirena: sono scappata con mio marito e il bambino».
I primi profughi in Seminario a Bergamo e le parole di don Roberto Trussardi: video di Yuri Colleoni
«Vicini a queste persone»
«Abbiamo già inserito molte persone negli appartamenti attraverso la rete parrocchiale – spiega don Roberto Trussardi, direttore della Caritas diocesana – dalla prossima settimana vogliamo inserire le altre persone che arriveranno nelle case messe a disposizione da parrocchie, enti e privati molto attenti sensibili al problema. Dobbiamo sentirci tutti partecipi ad accogliere queste persone, non basta un appartamento, pur necessario e importante, serve una comunità che si fa prossima a queste persone».
La raccolta fondi
Intanto prosegue «Un aiuto per l’Ucraina», la sottoscrizione promossa da Caritas diocesana bergamasca, L’Eco di Bergamo e Fondazione della Comunità bergamasca. Le donazioni serviranno nel tempo ad aiutare le parrocchie nelle spese di gestione delle abitazioni e per tutto quanto sia messo in campo a favore di profughi, fino alla loro autonomia. Un secondo obiettivo riguarda il sostegno alle Caritas internazionali che operano nelle zone di confine dell’Ucraina. Qui tutti i dettagli dell’iniziativa.
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