Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 14 Marzo 2019
Greta e il clima verso il Nobel per la pace
Marcia anche a Bergamo: mandaci le foto
Venerdì 15 marzo la marcia per il clima degli studenti anche a Bergamo. La piccola Greta Thunberg, promotrice delle marce a livello internazionale, nominata al Nobel per la pace. Mandateci le foto, i testi, video della marcia e delle riflessioni nelle classi.
L’attivista 16enne svedese Greta Thunberg, promotrice delle marce dei giovani per il clima in tutta Europa, è stata proposta per il premio Nobel per la pace da tre parlamentari norvegesi in segno di riconoscimento per il suo impegno contro la crisi climatica e il riscaldamento globale, riporta il settimanale «Time». «Abbiamo nominato Greta perché la minaccia del clima potrebbe essere una delle cause più importanti di guerre e conflitti», ha detto il parlamentare Freddy Andre Oevstegaard.
E proprio venerdì 15 marzo i ragazzi di tutto il mondo non andranno a scuola o all’università. Sciopereranno e scenderanno in piazza, senza bandiere, per far sentire la propria voce, soprattutto ai capi di stato e di governo, a cui chiedono impegni concreti contro i cambiamenti climatici. In ballo c’è il loro futuro. Anche Bergamo aderisce alla grande manifestazione mondiale: in mattinata le scuole superiori sfileranno da piazzale Alpini fino a piazza Matteotti con la consegna della raccolta firme in Comune per salvare il pianeta. Gli studenti delle scuole elementari e medie invece rifletteranno sul tema dei cambiamenti climatici in classe con gli insegnanti e il supporto dell’inserto de L’Eco di Bergamo in edicola oggi, giovedì 14 marzo.
Il «Global Strike For Future», che ha ricevuto l’adesione di una sessantina di Paesi e più di 500 città, arriva dopo un paio di mesi di manifestazioni, organizzate ogni venerdì in diverse città di ogni continente, nei «Fridays for Future» lanciati dalla sedicenne svedese Greta Thunberg, ormai simbolo mondiale di questa protesta e di questa istanza, di quello che è diventato un movimento studentesco mondiale. Ma a cui aderiscono anche gli adulti, e fra questi oltre tremila scienziati.
Tutto è cominciato dall’attivista dalle lunghe trecce bionde con la sindrome di Asperger, come si definisce nel profilo Twitter, dove ha 235mila follower, mentre la sua pagina Facebook la seguono in oltre 270mila. Colpita dalle potenti ondate di calore e dagli incendi che avevano distrutto boschi del suo paese l’estate scorsa, Greta, in modo solitario, dal 20 agosto ha deciso di non andare a scuola fino alle elezioni del 9 settembre, per chiedere al governo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra, ritenute fra le cause maggiori dei cambiamenti climatici, come asserito dagli scienziati a livello mondiale e come scritto nell’accordo di Parigi sul clima del 2015. Con il suo cartello «Sciopero della scuola per il clima», Greta è andata a protestare silenziosamente tutti i giorni davanti al Parlamento di Stoccolma. Dopo le elezioni, la sua manifestazione è proseguita tutti i venerdì. E poi non è stata più solitaria.
La notizia ha fatto il giro del mondo e Greta ha fatto seguaci, diventando di fatto portavoce di questo movimento giovanile. Ha pronunciato parole forti contro molti grandi della Terra. A dicembre, alla Conferenza dell’Onu sul clima a Katowice, in Polonia, ha rimproverato i leader mondiali di “comportarsi come bambini irresponsabili, non abbastanza maturi da dire le cose come stanno», e da lì ha invitato tutti i ragazzi a mobilitarsi personalmente per questa causa.
A gennaio ha parlato davanti al gotha dell’economia a Davos, attaccando chi «ha sacrificato valori inestimabili per continuare a fare somme di denaro inimmaginabili». Ha parlato a Bruxelles davanti al Comitato economico e sociale europeo, per dire che «non c’è abbastanza tempo per permetterci di crescere e prendere in mano la situazione». A citarla, fra gli altri, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il neo segretario del Pd Nicola Zingaretti, come spinta per le istituzioni. Viaggiando sempre in treno, perché gli aerei inquinano troppo, Greta ha girato da Parigi a Berlino ad Amburgo ed altre città europee, per sfilare in strada con altri studenti nello sciopero della scuola. Ha stilato una sorta di manifesto con le regole per manifestare: no a violenza, incidenti, rifiuti, profitti, odio, ridurre al minimo la propria impronta di carbonio e fare sempre riferimento alla scienza.
E poi il suggerimento a seguire l’accordo di Parigi e i Rapporti degli scienziati dell’Ipcc (il panel intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici), contenere l’aumento del riscaldamento globale entro 1,5 gradi centigradi, focalizzarsi sull’equità e la giustizia climatica. Altre Giornate e conferenze mondiali, summit di potenti della Terra per focalizzare l’attenzione sul cambiamento climatico e sulla necessità di intervenire in fretta, non sembrano avere il seguito di Greta. Sulla pagina Fb, la giovane attivista aggiorna la mappa Google che indica le città del mondo che si stanno preparando per la grande manifestazione.
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