Governance, il presidente Rossi
«Modello Bergamo, tavolo da allargare»

Il presidente della Provincia Matteo Rossi interviene con tre proposte nel dibattito aperto nel mondo economico dopo l’ indagine Ocse promossa dalla Camera di Commercio che invitava con forza gli attori territoriali ad una maggiore sinergia.

Ecco la lettera inviata da Matteo Rossi ai presidenti di Camera di Commercio, Confindustria, Impresa & Territorio, ai responsabili delle organizzazioni componenti il tavolo del Modello Bergamo, al sindaco di Bergamo che era già intervenuto sul tema, al rettore dell’Università, ai sindaci, consiglieri regionali e parlamentari bergamaschi.

«Alcuni mesi fa – scrive Rossi – l’importante indagine Ocse promossa dalla Camera di Commercio invitava con forza gli attori territoriali ad una maggiore sinergia orientata ad un modello di sviluppo condiviso. La capacità di immaginare e costruire il futuro della bergamasca è il compito sul quale ciascuno di noi, per la parte che gli compete, è impegnato quotidianamente, ma farlo insieme, oggi, è la responsabilità storica che ci è stata consegnata. Come presidente della Provincia di Bergamo ritengo quindi doveroso contribuire al confronto in atto nel mondo economico con proposte puntuali e concrete che pongo alla vostra attenzione, per farci trovare pronti quando l’Ocse ci consegnerà l’intero rapporto».

«1. Governance - Ridefiniamo i confini del tavolo del Modello Bergamo allargandoli a nuovi soggetti: all’Università, ai due principali Comuni - Bergamo e Treviglio - crocevia di investimenti e cambiamenti che riguardano il futuro di tutto il territorio, a un rappresentante dei parlamentari bergamaschi e uno dei consiglieri regionali per poter mantenere un’interlocuzione diretta con le decisioni dei governi nazionale e lombardo, così come avvenuto nell’incontro col sottosegretario all’economia Baretta la scorsa settimana. Al tempo stesso affidiamone il coordinamento ai due enti, Camera di commercio e Provincia, al cui interno sono rappresentate tutte le realtà economiche e tutti gli enti locali bergamaschi e le cui funzioni sono istituzionalmente legate al coordinamento e allo sviluppo. Definiamo un’agenda condivisa e diamole concretezza attraverso lo strumento degli accordi di programma tra Enti. Diamo vita, dove servono, a gruppi tecnici-tematici di lavoro come già sperimentato quest’anno con esiti positivi in merito all’Osservatorio del mercato del lavoro e all’alternanza scuola - lavoro».

«2.Temi di lavoro - Definiamo insieme un pacchetto di proposte che riguardano politiche pubblico/private che a partire dagli enti locali potrebbero essere messe in campo per favorire lo sviluppo territoriale e il mondo delle imprese. Provo ad avanzarne alcune: - Innovazione: estendiamo le scelte del “pacchetto sviluppo” del Comune di Bergamo ad altre zone della Provincia, a partire dall’intera area urbana, coinvolgendo gli amministratori locali. - Semplificazione: partiamo dal protocollo che il settore ambiente della Provincia sta sperimentando con il settore chimico di Confindustria per estenderlo a tutti i livelli e le categorie interessate. - Europa: mettiamo in rete, sulla scorta di quanto avviato da Provincia e Comune capoluogo, i luoghi di progettazione finalizzata al reperimento dei fondi europei. - Formazione: avviamo un progetto per allargare la governance dell’Azienda bergamasca formazione a nuovi soggetti pubblici e privati per rafforzare il ruolo della formazione professionale su tutto il territorio. - Turismo: con la stessa logica avviamo una rivisitazione della governance di Turismo Bergamo che sia capace di coinvolgere maggiormente soggetti privati allargandosi contemporaneamente a quei territori che sono stati capaci di mettersi insieme per il rilancio dell’economia turistica. - Programmazione: sfruttiamo la stesura del nuovo Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale per una condivisione delle principali scelte urbanistiche e infrastrutturali del territorio, con particolare attenzione al trasporto su ferro di persone e merci, alla reimpiego delle aree dismesse, alle scelte per favorire gli investimenti sulla green economy e la digitalizzazione della bergamasca».

«3. Zone omogenee e progetti di sviluppo territoriale - La Provincia, insieme al consiglio di rappresentanza dei Sindaci della nuova Ats, è impegnata a definire entro febbraio zone omogenee nelle quali lavorare insieme ai soggetti economici e sociali per definire progetti territoriali orientati all’occupazione e allo sviluppo. Ci muove la convinzione che la capacità di coordinamento dal basso sia essa stessa parte della sfida per la competitività. Proprio in questi giorni stiamo finanziando alcuni progetti che coinvolgono nelle diverse zone molte delle vostre organizzazioni. Portare a sistema e mettere le competenze del Modello Bergamo a disposizione dei diversi territori può rappresentare una svolta nel modo di progettare lo sviluppo territoriale. Grazie per l’attenzione e buon lavoro a tutti noi».

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