Gori recupera in centro, male in periferia
L’analisi del voto nei quartieri di Bergamo

Giorgio Gori cresce in centro, perde terreno nei quartieri, il centrodestra ne approfitta e il Movimento 5 Stelle si fa sempre più largo anche se non riesce a sfondare.

L’analisi del voto delle Regionali in città disegna un quadro più complesso rispetto al dato complessivo che ha visto prevalere l’attuale sindaco con il 43,31% contro lo sfidante Attilio Fontana «fermo» al 41,51%. L’unico sorriso del centrosinistra, l’unico neo del centrodestra, il cruccio del Movimento 5 Stelle: la politica bergamasca si prepara così al 2019, quando i cittadini torneranno alle urne per decidere il futuro primo cittadino.

LA BATTAGLIA NEI QUARTIERI - A mente fredda sono due i piani di confronto da mettere in evidenza: l’attuale battaglia quartiere per quartiere tra le tre principali forze in campo e lo scarto politico delle coalizioni tra il 2014, quando Gori vinse al primo turno battendo poi Franco Tentorio al ballottaggio, e il presente. Che per il primo cittadino, almeno in città, non è così fosco. Sommando i risultati delle singole sezioni elettorali si può notare come il sindaco abbia ottenuto le più alte percentuali nella roccaforte Loreto (49,78%), a Monterosso (48,38%), San Paolo (46,75%) e a Santa Lucia (45,47%). Molto male invece in periferia come a Grumello del Piano, in ultima posizione con 34,37%, Celadina (38,78%) e Campagnola (39,33%). L’altro confronto interessante, soprattutto in vista del 2019, riguarda la differenza tra le percentuali ottenute dalle coalizioni nel 2014 e ora, nel 2018. La mappa quartiere per quartiere evidenzia una crescita del centrosinistra nel centro (dove ha guadagnato quasi quattro punti percentuali nonostante il risultato considerevole di Fontana), sui Colli (+2 punti percentuali), a Santa Lucia (+1,8 punti percentuali), Loreto e Santa Caterina. Nel 2014 Gori era riuscito ad avere la meglio soprattutto in periferia, ora è proprio lì che la maggioranza deve aprire una riflessione. A Grumello del Piano il sindaco ha perso più di 12 punti percentuali, al Villaggio degli Sposi oltre 9 e quasi 10 alla Celadina.

Ecco la mappa dei risultati ottenuti dal centrosinistra in tutti i quartieri di Bergamo e il confronto del peso politico della coalizione tra le Comunali del 2014 e le Regionali 2018. Il dato è stato elaborato geolocalizzando le 103 sezioni elettorali cittadine e sommando i risultati ottenuti nelle stesse aree da tutte le forze politiche che nel 2014 sostenevano il sindaco Giorgio Gori.

Come vuole la logica, le stesse zone in cui il centrosinistra perde terreno sono quelle in Fontana è riuscito a prevalere: a Grumello il candidato del centrodestra ha conquistato il 48,8%, a Celadina il 40,77% e a Campagnola il 41,95%. Mancanza di sicurezza? Poca attenzione alle periferie? Comitati agguerriti? La politica bergamasca è già impegnata a trovare le cause della débâcle, sponda centrosinistra, e specularmente la ricetta del successo di Forza Italia e Lega Nord.

In questa infografica viene mostrato lo scontro diretto tra Gori e Fontana, con le vittorie nei singoli quartieri.

Questa invece è la mappa dei risultati del centrodestra, quartiere per quartiere, con il confronto del peso politico della coalizione che sosteneva Tentorio alle Comunali del 2014.

M5S, UN PASSO AVANTI - Nel serrato confronto tra le due forze «tradizionali» si inserisce il Movimento 5 Stelle. Dario Violi in città ha ottenuto l’11,36%, percentuale bassa se paragonata alla performance pentastellata nel resto della Regione dove ha ottenuto il 17,36%. La strada verso una sorpresa orobica in stile Virginia Raggi è quindi molto in salita, ma il Movimento può guardare con ottimismo al prossimo anno soprattutto in virtù della crescita costante registrata nelle ultime tornate elettorali. In quasi tutti i quartieri Violi è riuscito a superare il 10% dei voti, impensabile fino a pochi anni fa quando Marcello Zenoni riuscì ad andare in doppia cifra solo a Boccaleone. Guardando i risultati finali i quartieri più «grillini» sono il Villaggio degli Sposi, dove il M5S ha conquistato il 16,76%, Celadina (16,1%), San Tomaso (14,5%) e Grumello del Piano (14,3%).

Ecco la mappa con i risultati del Movimento 5 Stelle quartiere per quartiere e il confronto con il 2014, che conferma il netto passo avanti dei pentastellati in città.

In questo grafico invece si può notare lo scontro tra le tre principali forze politiche, quartiere per quartiere, dal 2014 ad oggi. Cerca il quartiere e verifica se il centrosinistra ha retto oppure è stato superato dal centrodestra, o viceversa.

Oltre al Movimento 5 Stelle, è necessario evidenziare un’altra variabile tutta interna al centrosinistra. Se nel 2014 Gori è stato sostenuto dalla sinistra di Sel, dopo aver vinto le primarie di coalizione, non lo stesso si può dire delle ultime Regionali: dopo una lunga trattativa infatti «Liberi e Uguali» ha deciso di correre in solitaria, ma a scrutini chiusi il neo partito, che ha schierato Onorio Rosati, non è riuscito a incidere. Guardando ai prossimi 12 mesi, si tratta di voti pesanti soprattutto in città dove la sinistra - vale per tutte le metropoli e i risultati di settimana scorsa lo confermano - ha un peso più importante rispetto ai Comuni. Il 2,56% di «Liberi e Uguali» ottenuto a Bergamo può essere decisivo. Dopo il trionfo alle Politiche invece il centrodestra ha visto volare a Roma tanti protagonisti delle battaglie in Consiglio comunale: Stefano Benigni e Alessandra Gallone per Forza Italia, Alberto Ribolla per la Lega Nord.

A meno di un ritorno «eccellente», la partita per scegliere chi tenterà di strappare Palafrizzoni al centrosinistra è più aperta che mai. Candidati, alleanze e coalizioni: la corsa alle Comunali 2019 è appena iniziata.

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