Cronaca / Bergamo Città
Martedì 20 Ottobre 2020
Gori: non chiudo vie, ma più controlli
Didattica a distanza sale al 50%
Il sindaco di Bergamo interviene sulla situazione della diffusione del Covid anche nella nostra provincia. Parla anche di commercio e di curva del contagio.
«Qui a Bergamo non ravvisiamo la necessità di chiudere strade o piazze: per chiudere piazza Pontida servirebbero 10 agenti, come ne servirebbero 50 per chiudere piazza Santo Stefano a Firenze. Tutte le forze dell’ordine saranno invece confluite sui controlli al rispetto delle norme anticovid e contro gli assembramenti». Lo spiega il sindaco Giorgio Gori al termine della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è riunito in Prefettura a Bergamo.
Sarà attivata una task force coordinata dalla questura per i controlli su tutto il territorio provinciale.
Afronte di un aumento della percentuale di didattica a distanza che sarà portata al 50’% sarà possibile anche ridurre il riempimento degli autobus arrivando a una percentuale del 60/65%. L’obiettivo è evitare assembramenti tra gli studenti durante i trasporti: «Vedremo con l’agenzia di trasporto pubblico se sarà poi necessario anche aumentare l’offerta dei bus, che già oggi è superiore del 20%», ha spiegato il primo cittadino.
Ho molto a cuore l’aspetto economico, perché so che tutto quello che viene limitato contiene comunque del lavoro, anche in settori che per altri possono essere di svago, come i bar: dobbiamo avere dunque piena consapevolezza che ci sono lavoratori penalizzati da queste decisioni, ma il governo ha ben chiaro questo aspetto perché ha previsto ben 4 miliardi destinati ai ricavi mancanti di queste attività». Lo ha detto il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, incontrando virtualmente oggi pomeriggio la stampa.
«Qui a Bergamo non escludo che si possa riattivare la distribuzione dei contributi a fondo perduto a chi ha perso il fatturato», ha aggiunto. «I numeri sono in forte crescita, non qui a Bergamo per ora, ma a Milano, Monza e Varese. E’ giusto che i cittadini di Bergamo, che più di tutti hanno affrontato le conseguenze peggiori del Covid, siano ora prudenti e seguano le misure di contenimento previste da governo e regione».
Gori ha ricordato che «le proiezioni a livello lombardo parlano di 6 mila ricoveri e 800 in terapia intensiva entro due settimane: ecco il perché delle ulteriori strette nazionali e lombarde. Oggi o domani uscirà la nuova ordinanza regionale che prevede il coprifuoco a tutta la regione, consci del fatto che i primi risultati di tutto questo si avranno non prima delle due settimane».
«Ho rilevato la necessità di trasferire ai cittadini la consapevolezza dei rischi nel momento che stiamo vivendo - ha concluso - nella necessità di ritrovare quel senso di responsabilità personale che si era manifestato molto forte nei mesi primaverili e che ora può tornare a essere un’arma di difesa».
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