Gori: «Soggiorno per 1 anno o rimpatrio»
Audizione sui migranti, la Lega s’inalbera

Una frase del sindaco Giorgio Gori pronunciata in prefettura, venerdì 29 gennaio, durante l’audizione della Commissione d’inchiesta sull’accoglienza migranti a Bergamo ha suscitato le vibrate proteste di Marco Rondini, parlamentare della Lega Nord.

Gori, che nei giorni scorsi aveva invitato il governo Renzi e una politica di rimpatri veloci, durante l’audizione ha parlato, nel caso che questa politica non fosse possibile, di concedere indistintamente a tutti una carta di soggiorno per un anno. In conferenza stampa il leghista Rondini ha rivelato questa presa di posizione del sindaco di Bergamo criticandola senza mezzi termini, mentre i parlamentari bergamaschi del Pd presenti, ovvero Elena Carnevali e Beppe Guerini, hanno tentato di smorzare la questione dicendo che Gori non ha parlato di vera e propria carta di soggiorno, ma ha auspicato un provvedimento che possa regolarizzare un po’ la situazione e ridurre la criminalità. Il presidente della Commissione è stato il parlamentare bergamasco Gregorio Fontana (Forza Italia), presente pure Paolo Beni, deputato toscano del Pd.

Sul tema è arrivata una comunicazione-precisazione del Comune di Bergamo. Eccola: «La situazione dei profughi “denegati” (quelli cui sia stata data risposta definitivamente negativa alla richiesta di protezione internazionale), che diventano clandestini ma che restano sul territorio, senza più alcun sussidio e senza possibilità di cercarsi un lavoro, non è in prospettiva sostenibile»: così il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha dichiarato stamane durante l’audizione della Commissione d’inchiesta sull’accoglienza migranti.

«Gori ha quindi chiesto che il Governo si attivi per realizzare rimpatri assistiti dei migranti ai quali non viene riconosciuta la protezione internazionale. “Il Governo si adoperi per una più effettiva applicazione della norma che prevede i rimpatri degli immigrati che sono visti definitivamente negata la protezione internazionale. Vanno siglati gli accordi bilaterali e vanno effettuati i rimpatri assistiti. Oppure, se si ritiene che questo non sia fattibile, si prenda in considerazione, come già in passato, la possibilità di riconoscere una forma di protezione provvisoria (per esempio, un permesso di soggiorno della durata di un anno) a tutti i richiedenti asilo, sottraendoli all’illegalità e dando loro la possibilità di cercarsi un lavoro o di muoversi liberamente in Europa. Questa ipotesi va comunque vista come una estrema ratio, essendo i rimpatri la prospettiva prioritaria, come previsto dalle normative”».

All’audizione hanno partecipato anche il prefetto di Bergamo, Francesca Ferrandino, il questore Girolamo Fabiano, i responsabili della Caritas don Claudio Visconti e don Vittorio Nozza, il rappresentante della Cooperativa Ruah, Bruno Goisis, e i sindaci di Azzano, Simona Pergreffi, di Bolgare, Luca Serughetti, di Mapello, Michelangelo Locatelli, di Martinengo, Paolo Nozza, di Sedrina, Stefano Micheli, e di Telgate. Fabrizio Sala.

La giornata ha previsto anche la visita a Casa Amadei, in via San Bernardino 77, che è una casa di accoglienza della Caritas, dove sono ospitati una sessantina di profughi, tutti maschi e maggiorenni. Struttura che è stata lodata all’unanimità, come esempio di accoglienza che dovrebbe essere anche estesa a livello nazionale.

Qualche numero, infine. Sono 1.373 in totale i richiedenti asilo nella Bergamasca, di questi 773 sono in attesa dell’audizione in Commissione per ottenere l’asilo, 93 sono in attesa della decisione della Commissione, 91 hanno ottenuto l’asilo, 375 hanno avuto un primo diniego alla richiesta e hanno presentato ricorso, mentre 25 hanno avuto il diniego e non hanno presentato ricorso.

Sul tema è intervenuto anche Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e Segretario della Lega Lombarda: «Il Governo, e il Pd che è il suo partito di maggioranza, cosa intendono fare con le migliaia di clandestini presenti sul territorio lombardo? – si legge in un comunicato diffuso nel pomeriggio del 29 gennaio –. Andrebbero espulsi e rimpatriati, ovviamente, come da sempre chiede di fare la Lega Nord. Ma oggi un importante sindaco lombardo del Pd, il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, ha formulato l’identica richiesta nel corso dell’audizione davanti alla Commissione d’inchiesta sull’accoglienza migranti. Certo poi Gori, viste le evidenti difficoltà dimostrate dal Governo ostaggio dei veti della Boldrini nell’espellere i clandestini, ha chiesto in alternativa un permesso di un anno per questi irregolari, ma appunto come alternativa ai rimpatri. Vediamo cosa risponderanno Renzi e i suoi ministri. E vediamo anche cosa ne pensano il Pd lombardo e il segretario Alfieri della richiesta di Gori di rimpatriare subito gli irregolari…».

Critico anche il commento di Stefano Benigni, consigliere comunale di Forza Italia: «Le dichiarazioni di Goridi quest’oggi inerenti la concessione del permesso di soggiorno a tutti i clandestini, hanno dell’incredibile. Mi aspetto che il sindaco riferisca in Consiglio comunale al più presto questa sua strampalata idea che, oltre ad essere irrispettosa per tutti i cittadini che vivono nella legalità e nel rispetto delle regole, andrebbe esclusivamente ad essere un incentivo per un’immigrazione clandestina incontrollata che - ricordo al sindaco - è ancora un reato”.

«Già oggi sul nostro territorio accogliamo un elevato numero di migranti che siamo costretti ad ospitare in condizioni impietose vista la mancanza di luoghi e mezzi adeguati, anche a rischio della sicurezza dei nostri concittadini. L’unica soluzione restano i rimpatri» continua Benigni. «Non è corretto dedicare tutte le attenzioni, sussidi e aiuti a queste persone, seppur in difficoltà, quando a Bergamo numerosi cittadini faticano ad arrivare alla fine del mese. Rimaniamo fermi nel rispetto della legge, aiutando sì chi ha diritto ad ottenere lo status di rifugiato, ma prendendo provvedimenti drastici verso chi non ha i requisiti necessari» conclude Benigni.

E l’onorevole Fontana (FI) spiega: «Le dichiarazioni rese dal sindaco di Bergamo in commissione, e poi confermate nel comunicato inviato alla stampa, sono a dir poco sorprendenti e devono essere rispedite al mittente – ha dichiarato il deputato bergamasco di Forza Italia Gregorio Fontana . Gori ipotizza un permesso di soggiorno a chiunque faccia ingresso in Italia a prescindere dal suo diritto all’asilo politico, una vera e propria sanatoria.

«Il contesto sociale attuale – aggiunge Fontana – non è assolutamente confrontabile con il passato: in questo momento non ci sono condizioni occupazionali favorevoli neppure per gli italiani, figuriamoci per decine di migliaia di migranti economici. Oltre a tutto potrebbe essere un segnale pericoloso perché rischierebbe di far dirigere verso l’Italia un’ondata di migranti senza controllo».

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