Gli esperti: nuovi casi fino maggio
«Anche allora numero positivi sarà alto»

È cominciata la lenta discesa dell’epidemia di Covid-19 in Italia: una tendenza confermata anche dagli ultimi dati resi noti dalla Protezione civile, anche se la cautela continua a essere d’obbligo e non è pensabile una riapertura in tempi rapidi.

«I dati confermano il trend positivo», ha detto all’Ansa il fisico Giorgio Sestili, fondatore e fra i curatori della pagina Facebook «Coronavirus-Dati e analisi scientifiche». Rispetto a lunedì, per esempio, le persone ricoverate con sintomi sono state 258 in meno e i ricoveri nei reparti di terapia intensiva si sono ridotti di 106 in 24 ore: un calo progressivo registrato ormai per il quarto giorno consecutivo. Sono segnali doppiamente positivi perché indicano che la pressione sugli ospedali si sta riducendo.

Anche il numero dei decessi prosegue la discesa rispetto alla settimana precedente e diventano decisamente più numerosi i guariti, con 500 in più in 24 ore, mentre va diminuendo il numero dei nuovi casi positivi. A proposito di questi ultimi, «la riduzione del loro numero sembra essere un effetto delle ulteriori misure di lockdown adottate il 22 marzo. Avere chiuso le attività non essenziali - ha rilevato Sestili - è stato importante nel ridurre ulteriormente i contagi».

Più in generale le stime riportate sulla pagina «Coronavirus-Dati e analisi scientifiche» indicano al momento che dai circa 4.000 nuovi casi positivi al giorno registrati fino alla settimana scorsa si potrà scendere intorno a 500 casi al giorno intorno al 22 aprile e sotto i cento casi al giorno soltanto per l’inizio di maggio. Tuttavia anche allora il numero complessivo dei casi positivi continuerà a essere alto. Si tratta di stime e come tali, osservano gli stessi esperti, anche queste «presentano delle incertezze», ma appare chiaro che «è impossibile pensare a un ritorno alla normalità anche per fine aprile».

I numeri indicano che l’attuale decreto in scadenza il 13 aprile dovrà essere prorogato: «Ci dicono che per quella data sarà impossibile uscire dal lockdown. Forse - rilevano gli esperti - per allora potrebbe avvenire un allentamento di alcune misure per alcune attività lavorative, ma bisogna aver presente che per fine aprile il numero dei casi positivi sarà ancora elevato: anche se potranno esserci meno nuovi contagi giornalieri, sappiamo che non ci vuole nulla a ricreare in breve tempo una forte emergenza sanitaria».

Invita alla cautela anche l’epidemiologo dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) Giovanni Rezza: «Finalmente sembra che si veda riduzione nel numero dei nuovi casi», ma «siamo ancora cauti prima di tirare un sospiro di sollievo», ha detto nella conferenza stampa della Protezione civile. «Dobbiamo tenere a mente il fatto che questo virus resterà nella popolazione e che bisognerà ingaggiare una dura lotta. Questa - ha aggiunto - forse è stata una prima battaglia, ma bisogna continuare a mantenere rigorosamente tutte le misure di distanziamento sociale perché ogni rilassamento può significare una ripresa dell’infezione». Per questo, ha detto, al momento della fase 2 sarà importante essere in grado di fare diagnosi in tempi rapidi. La posizione dell’Istituto Superiore di Sanità, ha concluso, è che «ogni decisione debba essere improntata alla massima cautela perché il virus continuerà a circolare e questo potrà portare a nuovi picchi. Dovranno quindi essere mantenute alcune misure fondamentali in nome del principio di cautela».

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