Si chiude il Giubileo della Misericordia
Domenica Messa in diretta su Bg Tv

Alle 10.30 la celebrazione in Cattedrale chiuderà un anno intenso per la diocesi, i vicariati e le parrocchie .

La Chiesa di Bergamo si prepara alla solenne celebrazione di domenica quando nella cattedrale il vescovo Fancesco Beschi presiederà il rito di chiusura del Giubileo della misericordia. Alle 10.30 insieme al vescovo saranno intorno all’altare per la concelebrazione i vicari locali di tutta la diocesi e i sacerdoti delle chiese giubilari. Per l’occasione, Poste Italiane ha predisposto uno speciale annullo che si potrà richiedere domenica mattina in Curia. La celebrazione della domenica sarà trasmessa anche in diretta da Bergamo Tv con inizio alle 10.30.

La misericordia, cuore dell’Anno Santo proclamato da Papa Francesco, è stata al centro delle molte celebrazioni che in questi mesi hanno arricchito il cammino della diocesi, dei vicariati e delle parrocchie. «La celebrazione di domenica prossima – spiega monsignor Vittorio Nozza, vicario episcopale per i laici e la pastorale – può essere caratterizzata da tre parole chiave: la gratitudine, la cura verso le situazioni di fragilità e le opere di misericordia».

È stato un anno in cui moltissimi fedeli hanno sperimentato la misericordia attraverso il sacramento della Riconciliazione, il pellegrinaggio alle chiese giubilari e le opere di carità. «Di tutto questo siamo grati al Signore – dice monsignor Nozza che spiega la seconda parola chiave -. Rappresenta l’attenzione della Chiesa verso le “periferie esistenziali” che interpellano il nostro cammino di conversione. Come segno di questo, alla celebrazione sono stati invitati a essere presenti in modo particolare i rappresentanti di alcune realtà che vedono una speciale attenzione e cura da parte della Chiesa di Bergamo».

La terza dimensione evocata è quella delle opere di misericordia. «Sono le opere concrete – aggiunge il vicario episcopale - che più volte Papa Francesco e il vescovo Francesco ci hanno ricordato e che siamo stati chiamati a vivere in modo particolare in questo Anno Santo. Ciò si rende visibile per la nostra Chiesa anche attraverso un’opera “segno” che permane nel tempo e cioè la sistemazione strutturale dell’ex convento Galgario, attualmente sede di servizi di accoglienza da parte della Caritas diocesana».

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