Giorgio: «Ringrazio tutti i miei angeli»
L’incontro con Roby Facchinetti - video

«Ringrazio tutti i miei angeli, che mi hanno sostenuto». Sono state fra le prime parole pronunciate da Giorgio Grena, il 27enne di Foresto Sparso, risvegliatosi dal coma dopo 5 anni.

Commovente per lui - nel video più sotto - l’incontro con il cantante, Roby Facchinetti. Lo ha incontrato domenica, quando il cantante dei Pooh era l’ospite d’onore dell’associazione Genesis.

Giorgio nel 2010 era rimasto ferito in un terribile schianto in auto sull’autostrada tra Seriate e Bergamo.Era entrato in coma: «stato vegetativo», avevano certificato i medici. Sostenuto dall’affetto di tutti i familiari, dopo cinque anni è stato protagonista di un incredibile risveglio.

«Il termine risveglio è un poco improprio, è più giusto parlare di un miglioramento, per certi versi inatteso dopo ben cinque anni. È certamente un caso su cui riflettere». Così Giorgio Maggioni, specialista in riabilitazione neuromotoria alla Fondazione Salvatore Maugeri di Pavia, fra le figure decisive nel percorso di cura e «rinascita» di Giorgio Grena.

Non a caso il suo nome e quello del collega Gianpietro Salvi della Quarenghi di San Pellegrino Terme ricorrono nel saluto che il giovane di Foresto Sparso ha riservato ai presenti all’annuale incontro, domenica, dell’Associazione Genesis. Dopo l’incidente Giorgio Grena è stato curato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Bergamo e successivamente è stato trasferito nell’Istituto specializzato di Pavia.

«Si è trattato di una prima fase riabilitativa – spiega Maggioni – che ha dovuto innanzitutto confrontarsi con un paziente ampiamente instabile. Non a caso è definita “riabilitazione intensiva di terzo livello ad alta complessità”. Il quadro clinico è da un lato critico e in evoluzione, ma dall’altro necessita dei primi interventi, indispensabili a rendere possibile un recupero».

Comunque sia la sua è una condizione di speranza per il futuro. Il suo risveglio è stato tanto atteso quanto sofferto. I genitori, mamma Rosa e papà Gianluigi, lo hanno messo al centro delle loro esistenze e adesso assaporano con gioia il ritorno.

Le battaglie fatte sono state tante e mamma Rosa è lapidaria nelle sue conclusioni: «A quelli come Giorgio non bisogna togliere la speranza dopo sei mesi perchè scadono le coperture di legge».

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