Gioco d’azzardo, allarme teenager
Il 7% di chi scommette è già a rischio

Giovanissimi e scommettitori, fino alla patologia: il 33 per cento degli studenti adolescenti bergamaschi ha ammesso di aver giocato d’azzardo nell’ultimo anno.

Ma ciò che preoccupa e non poco è un’altra percentuale, quella che identifica quanti, tra i ragazzi che hanno giocato nell’ultimo anno, sono a rischio – il 9% – e ancor più i giocatori giovanissimi sì, ma già problematici: sono il 7 per cento. Numeri che, considerando tutti gli studenti giocatori e non tra i 15 e i 19 anni della nostra provincia, si traducono nel 27,7% di non problematici e nel 2,9% di giocatori a rischio e 2,4% problematici. Lo studio Espad condotto dall’Istituto di Fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr), su mandato dell’Ats di Bergamo in collaborazione con il suo Osservatorio Dipendenze, fotografa per la prima volta il fenomeno nella nostra provincia. Più di mille, 1.250 per la precisione, gli studenti bergamaschi tra i 15 e i 19 anni coinvolti nell’inchiesta che segue quella sulla popolazione over 65 anni, chiusa nel 2015.

Tornando ai dati – che verranno presentati dal direttore generale dell’Ats, Mara Azzi, nel corso del convegno «Gioco d’Azzardo Patologico-Gap. Dalla Neurobiologia sperimentale alla clinica» in calendario martedì prossimo al Papa Giovanni XXIII –, sotto la lente sono soprattutto i ragazzi maschi: se il 9% degli studenti (maschi e femmine) della nostra provincia che ha giocato nel 2016 ha un comportamento a rischio e il 7,2% è problematico, tra i maschi giocatori quelli a rischio/problematici sono addirittura il 21%.

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