Genova, crolla ponte: almeno 35 morti
14 soccorritori da Bergamo - Foto e video

Ennesima tragedia: è crollata una lunga porzione del viadotto Morandi su cui corre l’autostrada A10, a Genova. Entrambe le carreggiate sono precipitate al suolo per circa cento metri. Si teme che diversi automezzi siano rimasti coinvolti. Ci sarebbero almeno 35 vittime e decine di feriti. Tra le vittime anche un bambino. Ci sono anche quattro persone che sono state estratte vive dalle macerie.

Decine le auto che sarebbero precipitate. Il 118 ha dirottato tutte le ambulanze disponibili. Ci sarebbero almeno 35 vittime - tra cui anche un bambino - e decine di feriti, alcuni in gravissime condizioni: le informazione sono confermate dai soccorritori che hanno trovato diversi mezzi schiacciati sotto le macerie con persone morte all’interno. «Qui è l’inferno» continuano a ripetere.

Il tratto crollato transita sopra una zona densamente abitata, in particolare via Walter Fillak. Autostrade segnala sul suo sito che sulla A10 Genova-Savona è stato chiuso il tratto tra il bivio A7 Milano-Genova e Genova Aereoporto in entrambe le direzioni. La causa del crollo sarebbe un cedimento strutturale.

Durante le drammatiche fasi del crollo del viadotto Morandi a Genova c’era un violento nubifragio. Una bomba d’acqua si era abbattuta sulla città dalla mattinata.

Anche le squadre cinofile e Usar, gli esperti di ricerca e soccorso tra le macerie urbane, sono state attivate dai vigili del fuoco per intervenire a Genova in seguito al crollo del ponte sull’Autostrada A10. Diverse squadre dei vigili sono presenti sul posto e stanno già operando. Anche Bergamo si è subito attivata per far partire i soccorsi con i vigili del fuoco in prima linea. Subito è partito il mezzo veloce Usar di Bergamo con i vigili del fuoco specializzati nella ricerca sotto le macerie. A seguire sono partiti altre tre mezzi, per un totale di 14 uomini.

Inoltre l’assessore regionale al Territorio e Protezione civile della Lombardia Pietro Foroni è in azione: «Abbiamo immediatamente assicurato la nostra disponibilità a intervenire - ha garantito l’assessore - e siamo in costante e stretto raccordo con la Regione Liguria». Intanto, il Dipartimento nazionale ha contattato direttamente l’associazione Unità cinofile di Giussano specializzata nella ricerca delle persone disperse sotto le macerie. Sono stati inoltre allertati alcuni Presidi Medici Avanzati.

«Oh mio Dio, oh mio Dio» sono urla disperate quelle che accompagnano il terribile video del momento del crollo del ponte Morandi, a Genova, pubblicato poco fa sulla pagina di un account Facebook che si trovava nella strada adiacente al ponte. Nelle immagini si vede il ponte cedere sotto il nubifragio che sta colpendo in queste ore il capoluogo ligure.

Il viadotto dalle foto sembra spezzato come un modellino in scala: si vede la struttura di asfalto e ferro crollata, il ’vuotò lasciato da un estremo all’altro e lo scheletro dell’ ’armatura del cemento. Alle spalle del viadotto anche molte abitazioni. Le macerie hanno travolto anche alberi e fili dell’alta tensione, oltre ad alcuni tralicci. In una foto diffusa dai vigili del fuoco si vede anche un camion che è riuscito a fermarsi proprio prima della zona crollata.

Il viadotto Polcevera dell’autostrada A10, chiamato ponte Morandi, poiché intitolato a Riccardo Morandi, attraversa il torrente Polcevera, a Genova, tra i quartieri di Sampierdarena e Cornigliano.Progettato dall’ingegnere Riccardo Morandi, fu costruito tra il 1963 e il 1967 dalla Società Italiana per Condotte d’Acqua. È noto come «Ponte delle Condotte» dalla società che lo costruì, ma anche «Ponte di Brooklyn» per una forma che richiama molto vagamente il celebre ponte americano.

Ha una lunghezza di 1.182 metri, un’altezza al piano stradale di 45 metri e 3 piloni in cemento armato che raggiungono i 90 metri di altezza; la luce massima è di 210 metri. Venne edificato con una struttura mista: cemento armato precompresso per l’impalcato e cemento armato ordinario per le torri e le pile. Il ponte venne inaugurato il 4 settembre 1967 alla presenza del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. Dalla sua costruzione, il ponte ha sempre fatto discutere; negli anni è stato oggetto di manutenzioni profonde.

Sotto al viadotto ci sono centri commerciali e capannoni industriali, oltre ad alcuni edifici residenziali. Sotto alla struttura corre anche la ferrovia che collega Genova a Milano. Da quanto si apprende sembra che la parte di viadotto crollata, nella parte centrale, abbia colpito in prevalenza il letto del torrente Polcevera.

I tre maggiori ospedali genovesi - S.Martino, Villa Scassi e Galliera - hanno aperto le unità di crisi previste dal protocollo di emergenza per i grandi disastri. Nel frattempo sono due le persone estratte vive dalle macerie ed è stato avviato il protocollo sisma per la ricerca dispersi.

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